Un potente specchio della realtà contemporanea. Una realtà che sembra vacillare sotto i colpi implacabili dei tempi moderni, lontana dai valori fondamentali dell’umanità. E’ questo quello che racconta ‘Fratellina’, lo spettacolo di Spiro Scimone, per la regia di Francesco Sframeli, andato in scena venerdì scorso al teatro Galli di Rimini con la compagnia Scimone Sframeli. In una scena dominata da due imponenti letti a castello, Nic e Nac si risvegliano una mattina con la speranza di immergersi in una dimensione nuova, diversa, dove le cose dimenticate possono essere riscoperte. Il desiderio ardente di Nic e Nac di esplorare un’altra realtà, al di là dei confini visibili, che prende vita con l’apparizione di Fratellino e Sorellina, due personaggi il cui dialogo mescola con maestria ilarità e paradosso, denuncia e sconforto. Le sofferenze, l’ansia e la delusione che affliggono i protagonisti lasciano spazio al sorriso e all’ironia, creando un’atmosfera leggera e giocosa grazie alla musicalità dei dialoghi, dalle ripetizioni delle parole e dall’attenzione al silenzio. Come sottolineato da Jean-Paul Manganaro, la potenza creativa di Spiro Scimone "risiede nella sua abilità di esplorare e mettere in discussione i significati profondi delle parole, richiamando alla mente il grande Pirandello". L’autore evita il realismo convenzionale, preferendo abbracciare la forza persuasiva del non-senso. Attraverso immagini e parole, Scimone trasforma la realtà in una poetica immanenza, portandoci in un mondo dove il dolore e la rabbia si trasformano in pazienza indignata, gentilezza e speranza. Lo spettacolo si presenta come una fiaba filosofica, una parabola che restituisce significato all’arte scenica. In ‘Fratellina’ Scimone ci invita a riflettere sulle sfumature più profonde dell’essere umano, offrendoci uno spettacolo che tocca le corde più intime dell’animo e ci spinge a riconsiderare il significato della nostra esistenza.
Davide Urbinati
e Federico Croatti
3J e 3H Belluzzi-da Vinci
Coordinamento del Centro
Diego Fabbri di Forlì