Fugge dalla casa di riposo per andare in Riviera, nell’hotel delle vacanze

La nonnina di 81 anni non ne poteva più di “minestrine e mele lesse”: ha preso un treno da Faenza per Bellaria. Ma il suo albergo era chiuso

Rimini, 8 aprile 2023 – E’ fuggita dalla casa di riposo a Faenza, nel Ravennate. Non ne voleva più sapere, e neanche di farvi ritorno tra "minestrine, mele lesse e gente che grida di notte invocando la madre". Così ha preso un treno diretto in Riviera ed è scesa per andare a bussare al vecchio hotel dove aveva trascorso le sue vacanze da giovane.

Protagonista della vicenda una signora di 81 anni, scappata dalla struttura in cui è ospitata da qualche mese per raggiungere Bellaria Igea Marina, una sessantina di chilometri dal luogo di partenza, dopo essere giunta in treno a Rimini e avere cambiato convoglio per scendere nella città vicina dove trascorreva le sue vacanze giovanili. Un piano ben congegnato dall’anziana - per anni al lavoro, con un ruolo apicale, in una azienda - che si è recata all’hotel Flora, dove aveva passato le vacanze con la famiglia e dove è stata riconosciuta dai titolari della struttura, ora chiusa.

Dopo essersi rifocillata in un bar, non potendo soggiornare nell’albergo, l’81enne si è rivolta alla vicina parrocchia raccontato il suo malessere, per la permanenza nella casa di riposo e a partire dai pasti con "minestrine annacquate, mele cotte e prosciutto di cent’anni fa" per arrivare agli altri ospiti che di notte "gridano invocando la madre o gli angeli".

Sul posto sono intervenute anche le forze dell’ordine di Bellaria e poi il 118 e la signora è stata condotta al pronto soccorso di Rimini . Dove è rimasta tutta la notte. Nel pomeriggio successivo è stato riportata a Faenza in ambulanza.

"Le Rsa - ha detto - sono luoghi che ti risucchiano la vita o quel che ne resta. Gli altri hanno deciso per me e scappare è l’unica scelta".

"Me la sono trovata di fronte verso le 18 di mercoledì, ci siamo riconosciuti, anche se sono passati 50 anni da quando veniva in vacanza con le bimbe – racconta Paolo Vannoni, titolare dell’hotel Flora –. L’albergo è ancora chiuso, lei ha suonato però anche all’appartamento sul retro dove abitiamo. Ci siamo parlati per un quarto d’ora dei vecchi tempi, è arrivata anche mia sorella. Mi ha fatto piacere rivederla. Poi le ho consigliato un albergo vicino. Aveva un cappotto bianco e nero. Quando le ho chiesto di portarle la valigia ho visto che non aveva bagagli, ma solo il bastone, la borsetta e un’agenda. Lei si è allontanata, e ha incontrato il parroco".

"Don Marco Foschi ha chiamato i vigili che mi hanno avvertito – dice il sindaco Filippo Giorgetti – che hanno richiesto un’ambulanza del 118, erano ormai le 23, con la quale la signora è stata accompagnata al pronto soccorso. Seppure confusa, si ricordava delle esperienze di gioventù".