LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Fuoco e terrore in spiaggia: così il piccolo Samuel è morto carbonizzato

Il bimbo aveva 11 anni ed era in vacanza con i genitori a Bados, in Sardegna. Il padre ha tentato di strapparlo alle fiamme: ricoverato in ospedale per le gravi ustioni

Rimini, 1 settembre 2023 – Un bambino riminese di 11 anni, Samuel Imbuzan, è morto carbonizzato a seguito dell’esplosione accompagnata da un rogo (videoche ha completamente distrutto il camper nel quale stava dormendo, ieri attorno alle 13.30. Una tragedia inaudita quella che si è consumata sulla spiaggia di Bados, vicino a Pittulongu, tra Golfo Aranci e Olbia.

"Samuel era dolcissimo, doveva iniziare le medie”

Il bimbo morto nell'incendio del camper in Sardegna aveva 11 anni
Il bimbo morto nell'incendio del camper in Sardegna aveva 11 anni

Il padre del piccolo – l’artigiano rumeno Daniel Romulus, 52 anni, titolare di una ditta per la lavorazione del legno con sede sulla Consolare Rimini-San Marino – è stato trasportato in eliambulanza all’ospedale di Sassari con ustioni su circa il 40 per cento del corpo. Risulterebbe invece fuori pericolo la madre, la riminese Tatiana Lisi, 44 anni.

Samuel si trovava in Sardegna insieme ai genitori per trascorrere una vacanza in camper a contatto con la natura. Erano partiti da Rimini alcuni giorni fa ed erano arrivati sull’isola insieme ad una comitiva di turisti italiani e rumeni. I tre caravan erano stati parcheggiati in un’area non adibita alla sosta a ridosso della spiaggia, in uno spazio quasi completamente immerso nel verde.

Le esplosioni sono state avvertite distintamente dai bagnanti e dai residenti delle case vicine che hanno anche visto una colonna di fumo scuro e, poco dopo le 13,30, hanno dato l’allarme. Sono arrivati i vigili del fuoco e il 118 seguiti da carabinieri, Protezione civile, Polizia locale. Quasi subito la tragica scoperta: all’interno del camper c’era il corpo senza vita di Samuel. Inutilmente i sanitari hanno provato a rianimare il piccolo, ma a quel punto era già troppo tardi: i medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso.

Una volta completate le operazioni di soccorso, sono partiti immediatamente gli accertamenti coordinati dai militari dell’Arma. Le autorità sarde sono al lavoro per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti, che al momento presentano ancora alcuni elementi di incertezza. Alcuni testimoni hanno parlato di due boati in rapida successione. L’ipotesi è ancora tutta verificare, ma potrebbe esserci un fornello per cucinare dietro l’inferno di fuoco divampato sulla spiaggia di Bados verso l’ora di pranzo. Una fiammata improvvisa avrebbe provocato l’esplosione di una bombola installata all’interno di uno dei caravan e il successivo incendio. Una seconda esplosione accompagnata dalle fiamme avrebbe quindi coinvolto l’altro caravan posteggiato lì accanto, lo stesso nel quale Samuel stava dormendo. Il fuoco non ha lasciato scampo al piccolo riminese. Disperato, papà Daniel ha provato a strapparlo dal rogo, ma alla fine è stato costretto ad arrendersi a causa delle ustioni.

La notizia in un attimo ha fatto il giro d’Italia, lasciando sconvolta ed esterrefatti i riminesi, a cominciare da parenti, amici e conoscenti della famiglia Imbuzan. L’assessore Kristian Gianfreda si è subito attivato per mettersi in contatto con i familiari residenti in città, offrendo loro tutto il supporto necessario. "Tutta la comunità di Rimini piange la scomparsa del bimbo che ha perso la vita nella tragedia di stamane in Sardegna. Stiamo cercando proprio in questi drammatici momenti di metterci in contatto con i famigliari per offrire tutto l’aiuto e ogni sostegno necessari. Un dolore enorme per noi tutti", ha scritto Gianfreda su Facebook. A Rimini si trovano anche la sorella 21enne e il fratello 16enne di Samuel.

La morte di un bambino è una delle cose peggiori che potesse capitare nel nostro territorio – ha detto il sindaco Olbia, Settimo Nizzi –. Non possiamo che adoperarci per portare un po’ di sostegno alle persone che hanno perso tutto. Non ci sono parole. Ci siamo già attivati coi servizi sociali".

"Io e la mia ragazza eravamo in spiaggia e abbiamo sentito un boato e poi subito un altro, seguito dopo pochi minuti da altre piccole esplosioni e dalle fiamme che erano vicinissime a noi e alla nostra auto – ha raccontato un turista che ieri verso l’ora di pranzo si trovava sul posto –. Ho subito pensato di correre a spostare la macchina. Non credevo ci fosse qualcuno dentro ai camper, solo dopo ho sentito le urla di una donna".

La comitiva aveva scelto la spiaggia di Bados per una sosta di qualche giorno, decidendo di lasciare i mezzi sullo sterrato che porta al litorale, circondato dalla macchia mediterranea: mezzo ettaro è stato divorato dall’incendio. Il rogo ha impegnato per oltre due ore diverse squadre dei vigili del fuoco di Olbia, volontari della protezione civile di Golfo Aranci e un elicottero della flotta regionale. Sulla tragedia indagano i carabinieri della stazione di Olbia e gli uomini della capitaneria di porto.