Furti nelle case e sicurezza dei cittadini

Si avvicina l’estate e torna l’assalto della delinquenza. I ladri si organizzano e l’inquietante fenomeno della malavita riaffora. Le sue manifestazioni sono numerose: s’infittiscono i furti negli alloggi. Riappare il volto sinistro del teppismo: botte, insulti, violenze, scoppi di brutale malvagità. Questi sono gli episodi più evidenti. Ma non tutti arrivano ai giornali, soprattutto se chi ne è stato vittima preferisce tacere per ragioni di carattere personale o se l’episodio resta limitato ad una espressione di volgarità e di malcostume. Ogni volta, alla lettura di fatti del genere, i cittadini rimangono perplessi e rimane un senso d’insicurezza. Si invocano servizi preventivi, rigorose misure, interventi energici, punizioni esemplari. Le lettere che arrivano al giornale confermano questa inquietudine. Le forze dell’ordine fanno quanto è possibile, di giorno e di notte, per tutelare l’incolumità e la quiete pubblica: pattuglie per la sorveglianza delle case, per la lotta alla movida violenta. Ma non sempre le forze sono sufficienti. E non sempre l’opera di prevenzione è possibile. Spesso i malviventi risultano incensurati. In simili condizioni prevenire è difficile: se non esistono testimoni, se il delinquente non lascia tracce evidenti, l’impresa di smascherarlo e accusarlo con prove diventa ardua.