Rimini, 8 novembre 2023 – Sale il prezzo del gas metano mentre gli effetti di un autunno dalle temperature primaverili stanno per esaurirsi. Stando ai dati rilevati da Federconsumatori sulle tariffe fissate da Arera, il soggetto che le stabilisce a livello nazionale, nel mese di ottobre il prezzo del gas come materia prima è aumentato del 12%. Per l’associazione dei consumatori ci sono due elementi che devono fare suonare un campanello di allarme.
Il primo: "Si tratta del terzo rialzo consecutivo della tariffa che, per di più, avviene alle porte della stagione invernale, proprio in vista dell’accensione degli impianti di riscaldamento". Se fino a oggi il vento da sud-ovest ha consentito a buona parte delle famiglie di evitare l’accensione degli impianti per riscaldare casa, il tempo del risparmio è agli sgoccioli. Si è tolto ottobre dalla lista dei mesi invernali e questo ha dato sollievo alle economie delle famiglie. D’ora in poi bisognerà fare i conti con i rincari.
Ed eccoci al secondo punto. Federconsumatori ha stimato che con l’ultimo balzo di ottobre, nell’anno che va novembre 2022 a ottobre 2023, la famiglia tipo ha speso 1.457 euro in bollette per il gas. Nell’anno precedente si era nel bel mezzo del confitto in Ucraina, con le bollette impazzite e rialzi che avevano tolto il fiato. In quell’anno, tra il novembre del 2021 e l’ottobre del 2022 la spesa fu del 14% superiore a quella dell’ultimo anno. Per l’associazione non si tratta di una gran differenza, il che testimonia come ancor oggi le bollette non siano a buon mercato.
"A fronte di questa tendenza – attacca Graziano Urbinati presidente provinciale di Federconsumatori –, il Governo si appresta a fare l’esatto contrario di quanto dovrebbe, cioè sostenere le famiglie prorogando il mercato tutelato per un tempo congruo e istituendo un fondo per contrastare l’avanzata della povertà energetica. Prosegue, invece, il progressivo smantellamento degli aiuti e il ridimensionamento dei bonus, che andrebbero invece resi strutturali. Si fa sempre più concreto, inoltre, il rischio che da gennaio non venga rifinanziata la riduzione dell’Iva al 5% su gas ed energia elettrica, con ulteriori ripercussioni sulle bollette e sui bilanci familiari. Riteniamo inaccettabile l’abbandono delle misure per agevolare le famiglie, che andrà ad aggravare un quadro sociale già fortemente compromesso".
Le unioni dei consumatori dichiarano battaglia. Intanto le famiglie si trovano sballottate tra aumenti delle tariffe e la fine del mercato tutelato che porterà a ridiscutere i contratti con i gestori, senza sapere con esattezza su che basi. Della scadenza del mercato tutelato se ne parla da mesi, ma nonostante l’annuncio del governo di un rinvio del termine, ad oggi, denuncia Federconsumatori, "non è stato messo in atto alcun rinvio. Gli sportelli delle associazioni dei consumatori stanno vedendo nelle ultime settimane un considerevole aumento dell’utenza”.
Una indagine dell’Unione nazionale consumatori condotta elaborando i dati Istat relativi al mese di settembre, ha evidenziato come Rimini si pone al 38esimo posto tra le città che hanno avuto i maggiori rincari, confrontando le tariffe di luce e gas nel giugno del 2021 con quelle del settembre scorso.