Gas a Rimini, il Governo scalda le trivelle: 'Giulia' vale 500 milioni di metri cubi

L’impianto è tra quelli che potranno essere riattivati. Ma le estrazioni di gas potrebbero riprendere anche in altri giacimenti

Piattaforma petrolifera al largo di Rimini

Piattaforma petrolifera al largo di Rimini

Rimini, 5 novembre 2022 - Il piano del governo Meloni contro il caro-bollette, passa anche dal nuovo piano delle trivellazioni in mare. I dettagli si avranno a giorni, quando l’esecutivo (tremite un apposito decreto) chiarirà meglio come e dove sarà possibile estrarre gas naturale. Ma i pozzi di Rimini dovrebbe rientrare nel piano del governo, pronto anche a sbloccare nuove concessioni per le estrazioni in zone comprese entro 9 miglia dalla costa, e non più 12.

Piattaforma petrolifera al largo di Rimini
Piattaforma petrolifera al largo di Rimini

Uno dei pozzi che dovrebbe essere riattivato con le nuove disposizioni del governo è campo Giulia. È l’impianto installato nel 1980 da Eni, si trova a oltre 15 km dalla costa. E’ fermo da anni, ma per le sue capacità estrattive, rientra a pieno titolo nel piano varato dalla Meloni. Si stima che possano essere estratti oltre 500 milioni di metri cubi di gas dalla ’Giulia’. Non è l’unico impianto riminese dove potrebbe riprendere l’estrazione. In altri impianti in disuso da tempo, come l’Azalea - sempre di proprietà Eni - l’attività potrebbe ripartire. Da Palazzo Garampi per ora nessun commento a riguardo, in attesa di capirne di più sul piano del governo. Ma è evidente che, come già sta avvenendo per il progetto del maxi impianto eolico al largo di Rimini, anche la ripresa delle trivellazioni in mare è destinata, se verrà attuata, a scatenare il dibattito sulla Riviera.

Uno dei nodi da sciogliere resta l’individuazione puntuale delle zone dove sarà possibile estrarre il gas. Il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha anticipato l’altro ieri che "viene autorizzata l’estrazione dai giacimenti nazionali con capacità sopra ai 500 milioni di metri cubi". Vengono riammesse anche le estrazioni sotto il 45esimo parallelo, fatta eccezione per la zona che include Venezia. A Ravenna, dove c’è stato l’ok al rigassificatore, si attende con ansia il nuovo decreto sulle estrazioni. "Il via libera dal nuovo governo era molto atteso – conferma l’imprenditore Renzo Righini, vice presidente del Roca (l’associazione di categoria delle aziende dell’energia del Ravennate) – Sono anni che chiediamo, dati alla mano, di riprendere le estrazioni e la ricerca di giacimenti".

Per Rimini la partita da giocare è diversa rispetto a quella di Ravenna. Qui ci sono molti meno pozzi disponibili, inoltre l’attività di estrazione di fatto è ferma da anni. Ma il piano del governo potrebbe riaccendere le trivelle anche da queste parti. Di fatto, le estrazioni a Rimini non avrebbero bisogno di deroghe. E campo Giulia risulta uno dei pozzi con le maggiori quantità di gas estraibile al largo della costa romagnola.