Gessica Notaro sfregiata, l’altro processo. Maurizio Costanzo, show e condanna

Un anno per diffamazione al conduttore: attaccò un giudice di Rimini che non riuscì a fermare l’aggressore

Ancona, 2 dicembre 2022 -  Maurizio Costanzo è stato condannato ad un anno dal tribunale di Ancona per diffamazione aggravata dall’utilizzo del mezzo radiotelevisivo. Il famoso presentatore e giornalista era finito infatti a processo dopo il polverone sollevato nel corso di una puntata del "Maurizio Costanzo Show", il programma televisivo che conduce sulle reti Mediaset (Canale 5), quella del 20 aprile del 2017.

Gessica Notaro al Maurizio Costanzo Show
Gessica Notaro al Maurizio Costanzo Show

Era stata sua ospite Gessica Notaro, la donna sfregiata dall’acido, dall’ex fidanzato Edson Tavares, detto Eddy. Un agguato avvenuto sotto casa, a Rimini, il 10 gennaio del 2017.

A tre mesi dai fatti Costanzo aveva invitato Notaro nella sua trasmissione. Era la sua prima uscita pubblica dopo la violenta aggressione. Nel ripercorrere la vicenda Costanzo si era espresso duramente nei confronti del giudice per le indagini preliminari, Vinicio Cantarini, anche senza nominarlo per nome, per aver negato l’arresto di Tavares dopo le prime minacce alla ragazza. Il riferimento però era apparso fin troppo chiaro al giudice che ha voluto portare Costanzo in tribunale.

Il processo, come accade quando tra le parti coinvolte ci sono giudici o magistrati, si è tenuto per competenza territoriale al tribunale di Ancona, il più vicino per regione all’Emilia Romagna, anche se la difesa aveva sollevato dubbi sulla compatibilità, avendo la parte offesa esercitato l’attività di giudice, in passato, al tribunale dorico.

La sentenza è arrivata mercoledì pomeriggio, davanti al giudice monocratico Maria Elena Cola: un anno di condanna, pena sospesa subordinata al pagamento di 40mila euro come risarcimento. Cantarini era parte civile con l’avvocato Nazzareno Ciucciomei. Stando alle accuse Costanzo avrebbe offeso la reputazione del giudice che si era occupato di un procedimento penale a carico di Tavares, con vittima sempre Notaro, per episodi di stalking antecedenti il fatto dell’acido, lasciando intendere che le conseguenze gravissime derivate alla donna fossero in qualche modo conseguenza dell’atteggiamento inoperoso o comunque superficiale dello stesso giudice.

"Complimenti a questo gip – aveva detto Costanzo in trasmissione -. Vogliamo dire il nome del gip che ha fatto questo? Diamo il nome. Io mi voglio complimentare". Costanzo aveva poi tirato in ballo Csm e l’allora ministro della Giustizia Orlando dicendo "faccia un’inchiesta su questo gip perché non ha fatto quello che gli ha detto il pm, di tenere questo qui agli arresti domiciliari".

E ancora "è un gip che lavora a Rimini, ministro se la trovo glielo chiedo perché non è possibile, il giudice i danni non li paga, non nascondiamoci che questa è la verità". Per i fatti dello stalking il giudice aveva disposto, a settembre 2016, un divieto di avvicinamento di tre mesi e mezzo per Tavares, scaduto il quale aveva poi sfregiato Gessica con l’acido. Per la difesa di Costanzo, che aveva invitato il giudice anche in trasmissione, non c’era stata nessuna volontà diffamatoria. Scontato un ricorso in appello.