Giada Penserini, il padre: "Vorrei poter abbracciare la bimba salvata da mia figlia"

Stefano: "La mia piccola continua a fare del bene anche se non c’è più, mi piacerebbe raccontare alla piccola Myroslava che persona speciale era"

Giada nel riquadro e la bambina ucraina salva grazie alla donazione degli organi

Giada nel riquadro e la bambina ucraina salva grazie alla donazione degli organi

Rimini, 3 settembre 2022 - "Giada era una ragazza fantastica. Nella sua breve vita si è sempre impegnata ad aiutare gli altri, e chi l’ha conosciuta lo sa bene. E ora continua a fare del bene anche da morta". Parla con un filo di voce Stefano Penserini, il padre della 16enne sammarinese morta insieme a Simone De Luigi dopo lo schianto in moto a Viserba la sera del 21 agosto. Lui ed Emanuela, madre di Giada, hanno appreso dai giornali che a Torino la piccola Myroslava, 11enne ucraina, è stata salvata grazie al trapianto di una parte del fegato della figlia, e che l’altra parte è stata donata a un neonato ricoverato all’ospedale ’Bambin Gesù’ di Roma.

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«Abbiamo letto soltanto dopo i funerali, sui quotidiani, la storia di Myroslava e dell’altro bambino salvato dalla donazione degli organi di Giada – racconta Stefano – Questo perché normalmente, quando si dà il via libera alla donazione di organi, c’è la massima privacy su chi li riceve". Invece Stefano, Emanuela e Mia, la sorellina di Giada (ha 12 anni), ora conoscono il nome e il volto di una delle persone salvate grazie a Giada. "Siamo distrutti dal dolore. Giada ci manca tantissimo, è un vuoto che non si colmerà mai. Ma leggere queste notizie in qualche modo ci conforta. E ci aiuta ad affrontare la tragedia per la perdita di Giada". Che, ricorda il papà, "era una ragazza solare, piena di vita e che ha sempre cercato di aiutare gli altri. Giada era davvero unica, e continua a fare del bene anche ora che non è più tra noi".

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Il pensiero di Stefano ed Emanuela ora va alla piccola Myroslava. "Se sarà possibile, ci piacerebbe incontrarla. Vorremmo conoscere lei e la sua famiglia, e raccontarle che persona speciale fosse nostra figlia. Speriamo di riuscire a metterci in contatto con la famiglia di Myroslava. Ci proveremo". Dopo la morte di Giada e Simone, che di anni ne aveva 18, ogni giorno le famiglie dei due ragazzi si sentono e parlano a lungo tra loro. Un modo per ricordare i due giovani e per farsi forza a vicenda. Anche la famiglia De Luigi ha dato l’ok per l’espianto degli organi di Simone: nel suo caso è stato possibile donare solo le cornee.