Rimini, 20 giugno 2023 – Ha sparato due colpi contro la moglie e poi altri due contro se stesso per togliersi la vita. Il condomino al numero 72/74 di via Gambalunga a Borgo marina è stato insanguinato da quello che sembra essere l’ennesimo caso di femminicidio, seguito da un suicidio, anche se sul caso sono in corso degli accertamenti e gli inquirenti (video) non escludono nessuna ipotesi.
Colleghi e amici: “Svetlana era una persona d’oro”
Stando ad una prima ricostruzione, Gioacchino Leonardi, 50enne di origine siciliana, avrebbe impugnato la pistola regolarmente detenuta per uso sportivo e avrebbe aperto il fuoco contro la moglie Svetlana Ghenciu, una donna di origine moldava di 48 anni, che lavorava per il panificio Fellini, prima di rivolgere l’arma contro se stesso.
Le indagini, coordinate dal magistrato di turno Annadomenica Gallucci, sono affidate agli agenti della squadra mobile di Rimini, diretti dal vice questore aggiunto Dario Virgili.
A dare l’allarme, ieri attorno alle 17, sarebbe stato il figlio di 16 anni della coppia. Il ragazzo era fuori di casa da circa 48 ore avendo trascorso gli ultimi due giorni insieme alla fidanzata. Rientrando nell’abitazione al terzo piano, avrebbe trovato la porta chiusa dall’interno. Dopo aver provato più volte a contattare i genitori al telefono, ha chiesto aiuto ad una vicina di casa. Sono intervenuti anche altri condomini che, con un martello, sono riusciti a forzare la porta.
I corpi di Gino e Svetlana erano in camera da letto: lei era stesa sul letto, mentre lui sarebbe stato trovato riverso sulla donna, la pistola ancora in mano. Sul posto si sono precipitate a sirene spiegate le ambulanze del 118, insieme alle pattuglie della polizia di Stato.
Via Gambalunga è rimasta chiusa al traffico per consentire lo svolgimento dei rilievi. Da quanto è stato possibile apprendere, l’omicidio-suicidio (questa al momento sembra essere l’ipotesi più accreditata) non si sarebbe consumato ieri, ma sabato o forse domenica. Nessuno dei condomini ha riferito di aver sentito grida o spari. Gino, disoccupato, non aveva precedenti.
Da quel che è stato possibile apprendere, non risultano sul suo conto segnalazioni o denunce per maltrattamenti o violenze nei confronti della moglie. Resta dunque da capire quali siano state le motivazioni che lo hanno spinto ad agire in quel modo. Su entrambi i corpi nelle prossime sarà disposta l’autopsia, mentre nel frattempo gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire la dinamica. Nell’appartamento era presente anche il cane della coppia, che è stata affidato prima ai vicini di casa e poi al canile.