Giobbe Covatta "La Terra brucia: sta a noi salvarla"

Il comico napoletano in scena a Verucchio con il suo spettacolo sui cambiamenti climatici .

Giobbe Covatta  "La Terra brucia:  sta a noi salvarla"
Giobbe Covatta "La Terra brucia: sta a noi salvarla"

Il cambiamento climatico? C’è poco da scherzare... A spiegarlo è Giobbe Covatta, protagonista sabato al teatro Pazzini di Verucchio (21,15) con il suo monologo "6° Sei gradi. Lo spettacolo affronta un tema mai cosi attuale come in questo momento: la sostenibilità del pianeta e il futuro delle prossime generazioni. Scritto da Covatta e Paola Catella, lo spettacolo vede la partecipazione di Ugo Gangheri per le musiche.

In quest’opera lei si diverte a immaginare soluzioni scientifiche, sociali e politiche per risolvere l’emergenza ambientale e sociale.

"Cerco di coinvolgere il pubblico in un tema delicatissimo. Porto lo spettatore in un viaggio nel tempo, fino alla distruzione del pianeta Terra, attraverso ironia e comicità. Con umiltà cerco di trasmettere la necessità di agire oggi per evitare la nostra fine entro l’anno 2120, quando i nostri discendenti avranno seri problemi e si dovranno adattare a vivere in un mondo molto meno ospitale, se non cercheremo di risolvere i problemi dell’ambiente, della sovrappopolazione, della mancanza di cibo e della scarsità di fonti energetiche".

Ha da sempre a cuore le tematiche ambientali.

"Scrissi lo spettacolo nel 2005 in tempi non sospetti, allora Greta Thunberg era una bambina. Il numero ha un forte significato simbolico: rappresenta l’aumento in gradi della temperatura della Terra. Ciò che vedremo nello spettacolo è collocato nel futuro, in diversi periodi in cui salirà sempre più la temperatura media del pianeta. I personaggi sono i nostri discendenti e avranno ereditato il nostro patrimonio economico, sociale e culturale ma pure il mondo nello stato in cui l’avremo lasciato".

Da dove nasce questa necessità?

"Da piccolo volevo fare l’esploratore. Poi sono diventato grande e ho fatto l’attore, e il documentarista. Per amare qualcosa bisogna conoscerla, sennò è impossibile. Così ho cominciato a entrare nel merito, a incuriosirmi".

Il suo sogno è un mondo sostenibile, diritti per tutti, e potere alla Fil (felicità interna lorda). Per questo è entrato a far parte dei Verdi?

" Credo che tutti abbiano diritto di vivere dignitosamente. Il pianeta si mantiene da solo, siamo noi che dobbiamo preoccuparci di non farlo scomparire, noi che lo roviniamo. E ho cercato, nel mio piccolo, di trovare qualche soluzione".

Il primo ricordo che abbiamo tutti, è lei mentre legge Parola di Giobbe al Maurizio Costanzo show. Esistono ancora personaggi come Costanzo?

"Ognuno è figlio della propria epoca, ma credo che Maria De Filippi, che sa capire il talento, possa essere una scopritrice attenta, come lo fu il marito".

Se avesse potuto lavorare con Federico Fellini che ruolo le sarebbe piaciuto interpretare?

"Il regista riminese era un genio e uno straordinario visionario. Sono sicuro che avrebbe inventato un personaggio anche per me, lontano dal mio essere".

Rosalba Corti