Giorgetti: "Dubbi sui test" Riccione sfida la paura

Per il sindaco di Bellaria "qualcosa non ha funzionato nelle analisi". Daniela Angelini e gli operatori fanno il bagno per rassicurare i turisti

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di Manuel Spadazzi

E’ l’operazione "mare pulito". Con la sindaca di Riccione Daniela Angelini, e i rappresentanti delle associazioni di categoria che si fanno immortalare tutti insieme in acqua per rassicurare i turisti. Con il vulcanico Gabriele Pagliarani, titolare del bagno 26 che si autodefinisce "il bagnino d’Italia", che si fa filmare mentre breve l’acqua del mare e assicura che "il nostro è un mare meraviglioso. Qui ci fanno il bagno milioni di persone, non abbiate paura. E da quando hanno messo a posto tutti gli scarichi a mare, questa è un’acqua che si può anche bere...".

Ecco come la Riviera riminese, dopo la gogna mediatica subita, si difende e rilancia. Il video di Pagliarani è già virale. Basteranno, queste e altre azioni che i sindaci e gli operatori metteranno in campo, a far dimenticare il disastroso messaggio che ha fatto il giro dell’Italia ed è arrivato anche all’estero? Ci spera Daniela Angelini, che ieri mattina ha organizzato il bagno con i rappresentanti delle associazioni economiche per ribadire che "il nostro mare è pulito. Vogliamo rassicurare turisti e cittadini". L’altro ieri, ricorda la Angelini, "ho revocato i divieti di balneazione che avevano interessato cinque zone del nostro comune. Dopo i nuovi controlli effettuati è emerso che i valori sui batteri sono ritornati nella norma. Le analisi ripetute da Arpae hanno dato un esito di sicurezza. Tutti gli indicatori sono rientrati nella norma: l’estate e le vacanze possono proseguire senza preoccupazioni. Da venerdì pomeriggio è di nuovo possibile fare il bagno, a Riccione così come su tutta la costa romagnola". Al bagno con la sindaca hanno preso parte i rappresentanti di Federalberghi, Confesercenti, Confcommercio, Cna, Confartigianato e, naturalmente, della cooperativa bagnini. "Abbiamo deciso di tornare in spiaggia tutti insieme, come testimoni, e farci una foto per rassicurare i nostri ospiti che il nostro mare è limpido e pulito", dicono in coro gli operatori. Sindaca e categorie ribadiscono poi "l’importanza da parte degli enti preposti (vedi Regione e Arpae, ndr) di approfondire scientificamente le cause che hanno portato a eventi improvvisi come questo, senza tralasciare nessuna ipotesi". Perché "il nostro mare è sano".

Torna a chiedere spiegazioni anche il sindaco di Bellaria Filippo Giorgetti. Che è convinto: "Sono certo che qualcosa stavolta, nelle analisi condotte da Arpae, non abbia funzionato. C’è stato un problema, sicuramente. Perché altrimenti non si spiega come a Bellaria siano stati rilevati valori anomali di escherichia coli lungo tutto il litorale, e nelle località confinanti come San Mauro e Gatteo fosse invece tutto a posto. E’ possibile che il mare sia inquinato in un punto, e sia pulito 500 metri più in là? Non credo proprio".

Il controcanto arriva dai Verdi. "Siamo d’accordo sul fatto che siano da evitare manifestazioni di catastrofismo inutile e controproducente per le attività economiche – attaccno i Verdi – Voler far finta di niente invece non ci convince". Perché c’è in ballo "un problema di salute pubblica". "Bene hanno fatto i sindaci a esortare Regione, Arpae e Ausl nell’approfondire scientificamente i fatti per individuare le concause. Ma alcuni fatti secondo noi non si possono più sottovalutare, in primis le cause dovute ai cambiamenti climatici che sono in atto con l’innalzamento delle temperature. Se non si attuano da subito delle serie politiche di contrasto agli eventi causati dall’innalzamento delle temperature questi non saranno più eventi straordinari".