Rimini, giostraio adescava ragazzini

L’uomo, 52 anni,è stato denunciato dai carabinieri

Luna Park (immagine d'archivio)

Luna Park (immagine d'archivio)

Rimini, 19 febbraio 2019 - Adescava ragazzini di 13 anni al telefono. E quando proprio grazie a quel cellulare i carabinieri sono risaliti all’autore di quei messaggio rivoltanti, hanno scoperto che si trattava di un giostraio. Un 52enne stanziale nel Riminese che per le sue chiamate a luci rosse utilizzava il telefonino di un altro ragazzino che gravitava nel suo ambiente. Due giorni fa, i militari della Stazione di Santarcangelo, coordinati dal sostituto procuratore Davide Ercolani, hanno fatto scattare la perquisizione nel suo appartamento, e avrebbe già trovato l’apparecchio che utilizzava per agganciare le sue potenziali vittime. L’uomo è stato denunciato per adescamento di minori, ma sembra che non sia del tutto sconosciuto alle forze dell’ordine. In passato sarebbe già stato segnalato perchè cercava di contattare minorenni utlizzando Facebook.

I primi a presentare una denuncia, erano stati i genitori di un 13enne che nel novembre scorso, in occasione della Fiera di San Martino a Santarcangelo, aveva frequentato il luna park arrivato in paese per l’occasione. Il giovane aveva fatto amicizia con un coetaneo che lavorava lì, e quando si erano salutati si erano scambiati i cellulari. Qualche tempo dopo, dal telefonino del giovane giostraio era partita una chiamata al 13enne di Santarcangelo. Ma questo si era subito reso conto che la voce dall’altra parte del telefono non poteva essere quella dell’amichetto. Il tono era quello di un adulto, ma la cosa più sconvolgente erano le ‘proposte’ che lo sconosciuto aveva cominciato a fargli. La ‘voce’ chiedeva infatti di spedigli foto o filmati suoi in costume adamitico. Alle telefonate, si era susseguiti messaggi su WhatsApp, tutti dello stesso tenore: chiedeva di vederlo nudo.

Il 13enne all’inizio aveva pensato a un brutto scherzo, ma poi si era spaventato sul serio e aveva raccontato tutto ai genitori. I quali si erano subito resi conto che dall’altra parte non c’era un coetaneo del figlio, ma un ‘predatore’ pericoloso che cercava di adescarlo. Non avevano perso tempo, ed erano andati dritti dai carabinieri di Santarcangelo, ai quali il 13enne aveva raccontato tutto. Scoprendo che non era l’unica vittima potenziale del pedofilo. Un’altra coppia di genitori aveva infatti presentata una denuncia che sembrava la fotocopia della loro. Il punto di riferimento per gli investigatori erano quindi le giostre, e soprattutto quel cellulare che in teoria apparteneva a un altro ragazzino, ma che di fatto era utilizzato da un adulto.

Ed è stato seguendo quella traccia che i carabinieri sono riusciti alla fine a risalire al presunto autore di quelle chiamate. Un giostraio, appunto, originario del Bergamasco, ma stanziale nella nostra zona, ora indagato per il reato di adescamento di minori. Le indagini dei carabinieri però sarebbero tutt’altro che concluse, dovranno accertare se e quanti minorenni ha tentato di far cadere nella sua trappola.