Uccide la moglie a martellate a Rimini, "Voleva sempre soldi, non ce la facevo più"

Giovanni Laguardia, ex idraulico, si è costituito alla Polizia confessando il delitto. Da mesi litigavano per motivi economici

Uccide la moglie a martellate, Giovanni Laguardia e Vera Mudraera

Uccide la moglie a martellate, Giovanni Laguardia e Vera Mudraera

Rimini, 27 ottobre 2020 - Ha ucciso a martellate la moglie nel sonno, poi è uscito dalla sua abitazione di Marina centro per andare a costituirsi. Un omicidio nato dalle continue lite nate per motivi ecomici. Una vita integerrima, quella di Giovanni Laguardia, 69 anni, originario della provincia di Matera, idraulico in pensione, ma da anni trasferitosi a Rimini: mai una denuncia, mai un gesto sbagliato. Fino a ieri notte alle due quando, nella testa di ma da anni trasferitosi a Rimini, qualcosa è scattato e l’ha portato ad ammazzare la sua seconda moglie Vera Mudra, 61 anni, di origine ucraina. Il pensionato a piedi, da via Pola ha camminato nella notte fino a raggiungere la zona del porto e spingersi in via destra del porto. Qui ha trovato il coraggio di afferrare il cellulare e chiamare il 112. "Venite a prendermi, ho ucciso mia moglie, l’ho fatto davvero", ha detto all’operatore, fornendo anche l’indirizzo esatto di dove si trovasse in quel preciso momento. Sul posto si sono lanciate due Volanti della Polizia. Mancano pochi minuti alle quattro.

"Non ce la facevo più, l’ho uccisa, l’ho fatto davvero", avrebbe subito confessato agli agenti. I poliziotti, vedendo che l’uomo era sconvolto e sotto choc, lo hanno fatto accomodare sulla Volante e poi, insieme, sono arrivati fino alla sua abitazione, in via Pola 2. In una palazzina bianca, nel cuore di Marina centro, il pensionato viveva con Vera Mudra, 61 anni, di origine ucraina, madre di due figli che abitano ancora nel paese d’origine. Gli agenti hanno fatto le scale insieme all’ex idraulico e poi si sono diretti verso la camera da letto. Lì c’era davvero Vera, la seconda moglie dell’idraulico. Sul cranio era visibile molto sangue: la donna era già morta. L’ex idraulico l’aveva colpita più volte sulla testa con un martello. Una, due, sembra dieci volte, prima di fermarsi e poi uscire per andare a costituirsi.

"Non ce la facevo più, voleva sempre più soldi da me", avrebbe detto l’uomo agli agenti quasi per togliersi un peso dal cuore. Eppure la donna lavorava, in passato aveva fatto la badante, ma ora voleva che Giovanni si rimettesse a fare l’idraulico per poter dare a lei altro denaro. Una situazione esasperante che andava avanti da mesi. "Si lamentava sempre che io non le davo abbastanza soldi, lei li mandava sempre ai suoi tre figli che stanno in Ucraina", avrebbe ammesso il pensionato con gli agenti prima di chiudersi nel suo silenzio. Sul posto sono così arrivati, oltre agli uomini della squadra mobile anche quelli della Polizia scientifica ed il medico legale. E da una prima ricognizione cadaverica la donna sarebbe stata colpita, appunto, diverse volte con il martello che è stato ritrovato non lontano dal letto e sempre nella camera matrimoniale. Sul posto è arrivato anche il sostituto procuratore, Luigi Sgambati che coordina le indagini. Il magistrato ha già affidato l’incarico al medico legale per effettuare l’autopsia sul corpo della donna. Laguardia è stato poi accompagnato in questura, ma davanti al pm Sgambati si è avvalso della facoltà di non rispondere. Questa mattina, invece, alle ore 9 l’ex idraulico (difeso dall’avvocato Andrea Mandolesi) comparirà davanti al gip, Benedetta Vitolo per l’interrogatorio di garanzia. L’uomo è accusato di omicidio volontario con l’aggravante dei futili motivi e per aver ucciso una persona convivente. Potrebbe anche scattare la premeditazione se emergesse il fatto che il pensionato già da giorni aveva meditato di uccidere la moglie.