"Giustizia per i nostri cari morti a Ustica"

Ieri la cerimonia di intitolazione del parco a Giuliana, Marco e Pierpaolo. Rabbia e commozione per i familari delle vittime

Hanno voluto esserci tutti. E alla fine si sono abbracciati. Perché la ferita per la perdita dei loro cari non si riemarginerà mai, ma "sono momenti come questi che ci spronano ad andare avanti e a continuare a chiedere la verità". Verità per le vittime di Ustica, una delle stragi italiane ancora avvolte da misteri, depistaggi e tante domande ancora senza risposta.

Ieri mattina i familiari dei tre riminesi morti nella strage del 27 giugno 1980 si sono ritrovati vicino allo stadio Romeo Neri, per partecipare alla cerimonia di intitolazione del giardino che ora porta il nome dei loro cari. Il nuovo ‘Parco della memoria di Ustica – Giuliana Superchi, Marco Volanti, Pier Paolo Ugolini’ si trova tra le vie Balilla e Sartoni, di fianco alla scuola dell’infanzia Zavalloni. Alla cerimonia ieri erano presenti anche Daria Bonfietti, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime di Ustica, il viceprefetto di Rimini Patrizia De Angelis e l’assessore Anna Montini. Significativa anche la presenza di Claudio Casadei: è il fratello di Flavia, la giovane riminese morto nella strage del 2 agosto del 1980 alla stazione di Bologna. Non è voluta mancare ieri alle celebrazioni Pier Paola Succi, la madre di Giuliana Superchi. Giuliana aveva solo undici anni: è una delle vittime più giovani della strage. La Succi solo qualche giorno prima aveva chiesto "almeno una targa per la mia Giuliana". Una battaglia che la famiglia Superchi conduceva da anni, per mantenere vivo il ricordo delle vittime. Finalmente è arrivata l’intitolazione del parco.

Sul DC9 Itavia c’era anche Pierpaolo Ugolini. Aveva solo 33 anni quando morì, lasciando la moglie Laura e tre figli piccoli. Cinque anni fa il Comune di Montescudo. "Quella di ieri – dice Massimo Ugolini, uno dei nipoti – è stata una bella giornata. Intitolare questo giardino alle vittime è un gesto molto importante: aiuta a tenere viva la memoria e l’attenzione su Ustica ed è un modo per continuare a chiedere, a pretendere la verità. Sappiamo che l’aereo è stato abbattuto eppure, dopo 40 anni, ancora non si sa da chi e perché". Pierpaolo Ugolini lavorava alla Snam come tecnico, all’epoca era impegnato nella realizzazione di un metanodotto. "Mia zia Laura, dopo la sua morte, è rimasta da sola a crescere i tre figli. E’ stata encomiabile, e Pierpaolo può essere davvero orgoglioso di Chiara, Elisa e Christian, che si sono fatti una posizione e una famiglia". C’erano tutti gli Ugolini ieri, così come i parenti di Volanti e della Superchi. "Siamo orgogliosi – dice l’assessore Montini – che ora anche a Rimini ci sia un luogo che onora la memoria delle vittime di Ustica. La speranza è che i bambini che frequenteranno il parco, vedendo i nomi di Giuliana, Marco Pierpaolo, si interessino alla loro storia e chiedano verità e giustizia".

Manuel Spadazzi