Rimini, gli affari sporchi dell’imprenditore. Sequestrato il tesoro da 12 milioni

Nel mirino della Guardia di Finanza un 64enne con alle spalle indagini e condanne per bancarotta fraudolenta ed evasione fiscale: sigilli a fabbricati, case e quote societarie

Rimini, gli affari sporchi dell’imprenditore. Sequestrato il tesoro da 12 milioni

Rimini, gli affari sporchi dell’imprenditore. Sequestrato il tesoro da 12 milioni

Un patrimonio milionario, che secondo gli inquirenti sarebbe però il frutto di anni e anni di attività illecite, dall’evasione fiscale alla bancarotta fraudolenta. Attività che avrebbero portato un imprenditore di 64 anni di origini calabresi ad accumulare, nei confronti del Fisco, un debito di oltre 14 milioni di euro (di cui solo due già accertati). L’uomo è finito al centro di un’indagine condotta dai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Rimini, coordinati dal sostituto procuratore Davide Ercolani. Insieme a lui, sotto la lente delle Fiamme Gialle, anche un ex muratore di 45 anni, amministratore di diritto di una società che secondo gli investigatori sarebbe di fatto controllata dal 64enne. La Finanza ha però acceso i riflettori anche sul patrimonio che l’uomo è stato in grado di mettere da parte nel corso del tempo. Così, nei giorni scorsi, la sezione misure di prevenzione del tribunale di Bologna, su proposta della Procura riminese, ha disposto il sequestro di prevenzione dei beni mobili ed immobili riconducibili all’imprenditore o ai suoi familiari. I finanzieri hanno dunque apposto i sigilli a fabbricati, appartamenti, terreni sparsi tra le province di Rimini e di Pesaro-Urbino, quote societarie, contanti e beni aziendali, che si vanno così ad aggiungere al patrimonio già sequestrato in occasioni di precedenti inchieste, per un valore stimato che oscilla tra i 10 e 12 milioni di euro. Ricchezze che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stato possibile ottenere grazie ad investimenti compiuti con soldi guadagnati in maniera illecita, operando in quella zona d’ombra al confine tra legalità e illegalità.

"Presenteremo ricorso al tribunale del Riesame per quanto riguarda i sequestri in ambito penale e andremo in Corte d’Appello contro la misura di prevenzione patrimoniale" afferma l’avvocato Piero Venturi, legale dell’imprenditore. Nel passato di quest’ultimo c’è anche un coinvolgimento in una vecchia indagine sulla ’ndrangheta della Dda di Bologna, dove il suo nome compariva al fianco di quelli di Lentini e Masellis in attività nella provincia di Rimini. "Ma il mio assistito non fu mai accusato di alcunché ed è sempre risultato estraneo a tutto" precisa l’avvocato Venturi. Nel 2018 il 64enne era già stato indagato dalla Procura di Rimini perché accusato di aver nascosto al Fisco quasi 5 milioni di euro attraverso una ditta nel settore del fotovoltaico. Dal 1993 ad oggi ha accumulato una serie di condanne (alcune delle quali definitive) per bancarotta fraudolenta o per aver evaso Iva e altre imposte, finendo insieme alle sue società al centro di varie inchieste.

Lorenzo Muccioli