Gli agricoltori: "Diremo addio al 26% dei terreni coltivati"

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Oltre venticinque chilometri tra l’Adriatica e l’autostrada, dal confine con Bellaria Igea Marina a Misano. L’obiettivo è quello di arrivare in tempi brevi all’approvazione del progetto definitivo con la gara per l’esecuzione dei lavori da Rimini a Misano entro il 2023. Le prossime settimane saranno decisive. In consiglio comunale, la minoranza ha espresso contrarietà al progetto: "Non veniteci a parlare di ambientalismo". Gioenzo Renzi (Fratelli d’Italia) ha presentato una mozione, bocciata. "Si valuti l’impatto sui terreni agricoli nella zona di Rimini Nord. L’assessore Mattei (agricoltura, ndr) dovrebbe dissociarsi".

Giovedì sera hanno partecipato al consiglio, oltre al presidente della Provincia Riziero Santi e ai sindaci di Santarcangelo e Misano, Alice Parma e Fabrizio Piccioni, anche i rappresentanti delle associazioni agricole Cia, Confagricoltura e Coldiretti. Dai quali è stato ribadito il no alla variante. Lorenzo Falcioni (Cia) però guarda oltre. "Diciamo la verità – ammette – oramai non si può più fare niente per fermare l’opera. Noi non siamo contro l’infrastruttura in sé, ma contro l’impatto che determina. Ora le istituzioni devono prendersi la responsabilità dell’intervento per un’opera che grava tutta sulle spalle dell’agricoltura".

Anche perché è stato calcolato che un tracciato di oltre 25 chilometri porterà alla "riduzione del 26% dei terreni agricoli coltivabili. Per questo – osserva Falcioni – occorre remunerare gli espropri adeguatamente ed è necessario attribuire alle aziende che si vedono ridurre gli spazi punteggi migliori per l’aggiudicazione dei terreni pubblici, in modo che tali aziende possano continuare a fare agricoltura e non chiudano". C’è poi un allarme. "Il 44% dell’insalata prodotta in regione viene da Rimini Nord. Sicuramente con la variante alla Statale ne avremo di meno...".