Gli albergatori vanno già a caccia di personale

Allo studio formule contrattuali flessibili per attirare lavoratori. Bianchini: "Non vogliamo più vivere un’estate come quella passata"

Migration

Contratti di lavori flessibili, il che significa fino a 12 giorni di lavoro continuati con due di riposo a seguire, il tutto "a norma di legge". E meno dipendenti assunti. Gli albergatori studiano le contromosse per non ritrovarsi più nelle condizioni vissute in questa estate e in quella precedente. "A fine stagione diversi colleghi, al termine di un’annata molto complicata, hanno manifestato l’intenzione di togliere il servizio cucina – premette il presidente di Federalberghi Bruno Bianchini –. È stata una stagione molto stancante da un punto di vista fisico e psicologico che ha visto tanti albergatori ricorrere molto alla gestione con famigliari. Quanto accaduto ha segnato ed è comprensibile che ci sia chi ha manifestato l’intenzione di ridurre anche il personale. Questo è tuttavia un rischio perché noi offriamo servizi e senza personale i servizi non si possono offrire". Così Federalberghi sta studiando con il proprio consulente del lavoro strumenti normativi da mettere in atto per gestire le fasi emergenziali. Al corso di formazione di Federalberghi la saletta in sede era piena.

"Stiamo studiando con il consulente delle tipologie di contratto flessibili, stando nelle norme del contratto nazionale di lavoro – premette il presidente –. Questo è necessario per le attività stagionali. Per gestire un’attività serve da un punto di vista dei contratti la flessibilità. Non è solo un’esigenza dei datori di lavoro, ma anche una richiesta che arriva dagli stessi dipendenti". Veniamo allo strumento che potrebbe essere ripreso dagli albergatori. "Oggi il contratto nazionale dice che si lavora 6,40 ore al giorno per sei giorni la settimana. Flessibilità significa non rimanere ingessati in questa scansione lavorativa ma poter, ad esempio, lavorare per dodici giorni di fila, facendo poi due giorni di stop. Oppure lavorare una settimana per nove ore al giorno, recuperando la settimana successiva con quattro ore al giorno. Tutte queste forme sono consentite dal contratto nazionale". Una cosa è certa, tanti albergatori non vogliono che si ripeta una stagione come la scorsa. E per evitarlo hanno due strade: trovare personale per coprire le necessità dello staff o tagliare i servizi evitando di finire in cucina a fare l’aiuto cuoco oppure in sala a fare il cameriere.

Andrea Oliva