Gli alberghi di Riviera sicura "Il piano? Un flop annunciato"

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"In un mese abbiamo già speso 150mila euro per l’ospitalità ai profughi ucraini. E’ una situazione che ci sta portando allo sfinimento, morale ed economico. Serve una soluzione in tempi rapidi: soltanto questo chiediamo alla Prefettura". A parlare a nome degli albergatori che accolgono i rifugiati a Rimini è Giosuè Salomone, il presidente di ’Riviera sicura’. Sono una quindicina gli hotel dell’associazione che ospitano tuttora i profughi ucraini. I rifugiati sistemati nei loro alberghi sono oltre 700. Sul piano varato dal ministero per trasferirne 400 fuori regione "noi – continua Salomone – avevamo avvertito le istituzioni. Perché sapevamo già delle resistenze che avremmo trovato. Il risultato era scontato fin dalla vigilia". Questo perché anche chi è attualmente in hotel "è venuto a Rimini perché qui ha familiari e amici". Inoltre "molte delle strutture individuate dal ministero si sono rivelate del tutto inadeguate o non ancora pronte. Fin dalle prime ore ci sono arrivati filmati e immagini di strutture precarie, sporche, infestate da insetti, non riscaldate e con evidenti problemi". E "grazie alla raccolta di informazioni e segnalazioni, vagliate dalla Prefettura e da ’Riviera sicura’, sono state risolte criticità".

Per gli albergatori di ’Riviera sicura’ resta il fatto che "l’accoglienza dello Stato a Rimini non decolla e le soluzioni, come quella di spostare i profughi in altre regioni, appaiono inefficaci e inapplicabili, tanto che già 14 sono tornati nei nostri hotel". Salomone continua a chiedere "accordi con la Prefettura, tanto più che oltre l’80% dei nostri hotel che già ospitano i profughi ucraini, è disposto a garantire l’accoglienza per un lungo periodo". Salomone non ha gradito le parole della presidente dell’Aia Patrizia Rinaldis, che ieri al tg della Rai ha puntato il dito, pur senza nominare ’Riviera sicura’, contro "gli albergatori che i profughi se li sono andati a prendere". "Sono gravi affermazioni le sue – dice Salomone – abbiamo dato incarico ai nostri avvocati di sporgere querela".