"Gli alpini ci hanno offerto da bere e poi hanno provato a palparci"

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"Ci hanno offerto da bere, questo ha fatto credere a uno di loro di avere il consenso di palpare il sedere a una mia amica...". "Stavo camminando nella zona di Porta Montanara. Un gruppo di alpini mi urla, dall’altra parte della strada: Guarda che bella gattina! La maggior parte di loro poteva essere tranquillamente mio padre, se non mio nonno". "Un’altra volta un alpino di circa 40 anni ha cercato di abbracciarmi insistendo perché andassi con lui a festeggiare".

Sono alcune delle oltre cento testimonianze raccolte dal collettivo femminista Non una di meno e dai gruppi Casa Madiba network e Pride off sul sito www.oltreladunata.it. Un portale che, nell’intenzione delle sue promotrici, ha l’obiettivo di documentare i presunti "episodi di molestia nei confronti delle donne" che sarebbero avvenuti a Rimini durante l’adunata delle ‘penne nere’ dello scorso maggio. L’annuncio della pubblicazione del sito è arrivato proprio in queste ore, a ridosso dell’apertura della mostra fotografica sugli alpini in piazza Cavour, avvenuta ieri, e dell’inaugurazione al parco Fabbri del monumento donato a Rimini dall’associazione degli alpini, in programma oggi. "Un archivio virtuale – scrivono i collettivi femmministi – che racchiude la memoria collettiva di quei giorni, affinché non si dimentichi ma anzi si instauri con maggiore lucidità e consapevolezza un dibattito pubblico su quanto accaduto. Uno strumento che speriamo funga da monito affinché, tramite azioni di riduzione del danno e una diversa gestione dell’ordine pubblico, non si ripetano più simili episodi non soltanto alle prossime adunate degli alpini ma in generale a ogni grande evento che si terrà a Rimini così come in altre città". In agosto i collettivi avevano depositato in Procura una decina di denunce riguardanti gli episodi più gravi. La stessa Procura, in precedenza, aveva già archiviato una delle primissime denunce, arrivata all’indomani dell’Adunata.