"Gli ho detto di sedersi: mi hanno massacrato"

Il racconto dell’autista pestato a sangue da cinque turisti sul bus "Erano più feroci degli ultras: mi hanno rotto una bottiglia in testa"

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"Sono abituato a trasportare anche gli ultras durante le trasferte allo stadio, ma in 30 anni di lavoro non mi era mai successo nulla del genere". Sandro Conti, 67 anni, riccionese, è l’autista che la scorsa notte è stato assalito da cinque turisti tedeschi a bordo di un autobus in piazzale Curiel a Riccione. Un pestaggio brutale, costato al conducente il ricovero in ospedale, 20 giorni di prognosi, ferite, contusioni e l’obbligo del collare.

Chi sono i suoi aggressori?

"Dei turisti tedeschi sui trent’anni, probabilmente di origini turche. Io sono il titolare di una delle ditte a cui è stata affidata la gestione della Blue Line, la linea notturna che collega le città della Riviera alle principali discoteche. Li ho raccolti verso l’1.45 in piazzale Tripoli, a Rimini. Stavo per ripartire, ma uno dei ‘pr’ con cui lavoro mi ha fatto segno di fermarmi, perché c’erano cinque ragazzi che volevano salire. Li ho fatti accomodati negli unici posti liberi, quelli dietro il mio".

Hanno avuto atteggiamenti aggressivi o molesti?

"Il viaggio in realtà si è svolto in maniera molto tranquilla, più o meno fino al porto di Riccione. Qui alcuni passeggeri che si trovavano in fondo, dei ragazzi molto giovani, hanno iniziato ad intonare dei cori calcistici. Hanno urlato degli sfottò contro la Juventus e poi contro l’Inter. La cosa deve aver fatto arrabbiare i cinque tedeschi".

Cos’è successo?

"Uno di loro si è alzato, con aria minacciosa, e si stava dirigendo vero i sedili in fondo. Era fuori di sé dalla rabbia. Ormai eravamo arrivati in piazzale Curiel. Ho fermato il bus di fianco alla fermata, ma non all’interno degli stalli. Ho detto al ragazzo di sedersi immediatamente, altrimenti avrei chiamato i carabinieri. Avevo già il telefono in mano e stavo componendo il numero".

Il ragazzo le ha dato ascolto?"Macché. É tornato indietro e se l’è presa con me. All’improvviso ha cercato di colpirmi con un pugno, che mi ha sfiorato lo zigomo. A quel punto mi sono ritrovato adddosso anche i suoi amici. Mi hanno spinto e sono rotolato giù dalle scalette. Nemmeno il tempo di rialzarmi, e uno di loro ha afferrato una bottiglia di vetro dal cestino e l’ha usata per colpirmi in testa. Ho perso conoscenza, e loro hanno inferito su di me con calci e pugni".

Chi ha chiamato i soccorsi?

"Dei ragazzi che si trovavano alla fermata. I cinque nel frattempo si erano allontanati, ma sono stati intercettati dai carabinieri nel sottopasso di viale Ceccarini. Una volta in centrale è avvenuta l’identificazione. Adesso sono a casa, con ferite, lesioni e diversi traumi. Non so quando potrò tonare al lavoro".

Lorenzo Muccioli