Gli otto nuovi primari scelti dall’Ausl Cambi al vertice tra territorio e ospedale

Volti diversi alla guida di tante strutture complesse tra cui Neurologia, Gastroenterologia, Cure primarie e Dipendenze patologiche. Il direttore generale Carradori: "Acceleriamo un percorso che in due anni ha portato a colmare 25 posizioni apicali nel riminese"

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di Francesco Zuppiroli

L’Ausl Romagna porta a termine la rivoluzione di ottobre, con l’assegnazione ufficiale dei nuovi incarichi dirigenziali di otto strutture complesse del territorio ad altrettanti primari nuovi di zecca. Si tratta del prosieguo di un processo di rifondazione che ha permesso all’Azienda in due anni di coprire 70 posizioni dirigenziali su tutta la Romagna, di cui ben 25 nel riminese. Per questa ’infornata’ di primari salgono in cattedra "quattro dirigenti territoriali e quattro a carattere ospedaliero, molti dei quali provengono da percorsi interni all’Azienda della Romagna", come specificato dal direttore sanitario Mattia Altini.

Nello specifico, i nuovi direttori delle Unità operative sono Fabio Mascella (Medicina Interna e Reumatologia), Marco Di Marco (Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva), Giuseppe Melucci (Prevenzione Oncologica), Claudio Callegarini (Neurologia), Francesco Sartini (Servizio Psichiatrico diagnosi e cura), Antonella Dappozzo (Cure Primarie), Teo Vignoli (Dipendenze Patologiche) e Raffaele De Lorenzi (Igiene degli alimenti e Nutrizione). Alcuni di loro, come ad esempio Mascella, Di Marco, Sartini e Dappozzo, sono riminesi di nascita o adozione e da anni lavorano all’interno del servizio territoriale e ora i protagonisti di questo maxi turnover rappresentano "un ulteriore passo in avanti nel percorso intrapreso per colmare i gap dirigenziali che abbiamo scoperto avere da dopo la pandemia – ha sottolineato il direttore generale dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori –. L’obiettivo è quello di nominare dirigenti che abbiano un’alta qualificazione professionale ma anche attitudine dirigenziale e capacità di mettere in campo sinergie oramai imprescindibili per continuare a lavorare su una sempre più forte integrazione del servizio sanitario territoriale e ospedaliero. Con questi nuovi incarichi – continua Carradori – abbiamo fatto proprio questo: selezionato i professionisti più idonei per portare anche con sé uno sviluppo per il futuro delle rispettive strutture complesse".

Tra le novità c’è sicuramente l’Unità operativa della prevenzione oncologica, affidata a Giuseppe Melucci, che da struttura semplice è stata ora ’promossa’. Così come trasversalmente a ogni primario corre l’intento di lavorare per una sempre maggiore e più efficace sinergia tra ospedale e territorio, migliorando così i rispettivi servizi sia "in termini di quantità che di qualità, per snellire i tempi di attesa ma garantendo allo stesso modo lo standard altissimo di performance per tutti", spiega il neo primario di Gastroenterologia Marco Di Marco. Visione per il futuro invece nel caso di Francesco Sartini, che per il servizio psichiatrico all’Infermi immagina già di "ampliare l’aspetto psicoterapico riabilitativo precoce che al momento non reparto non c’è", così come "puntare sul ruolo determinante delle case della salute" per quanto riguarda le Cure Primarie, affidate a Antonella Dappozzo.