LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Gli ultimi istanti di Sitta. La folle corsa con il coltello poi gli spari del carabiniere

Sul web il filmato choc che mostra l’aggressione compiuta dal 23enne egiziano ."Vuoi morire?" gli urla contro il militare. La Procura ha chiesto l’archiviazione

Gli ultimi istanti di Sitta. La folle corsa con il coltello poi gli spari del carabiniere

Rimini, 20 giugno 2025 – Muove dei passi incerti, prima indietro, poi di lato e infine in avanti. Nel pugno stringe un coltello da cucina, lo stesso con cui poco prima ha ferito quattro persone, due studenti di 18 anni e una coppia di turisti romani. Il braccio del ragazzo si alza, la lama affilata fende l’aria un paio di volte, dalle sue bocca continuano a uscire parole in lingua araba, una specie di preghiera. Il luogotenente dei carabinieri Luciano Masini è lì, la Beretta d’ordinanza puntata verso il 23enne egiziano.

Gli ultimi istanti di Sitta. La folle corsa con il coltello poi gli spari del carabiniere
Sul web il filmato choc che mostra l’aggressione compiuta dal 23enne egiziano "Vuoi morire?" gli urla contro il militare. La Procura ha chiesto l’archiviazione

"Vuoi morire?" dice il comandante della stazione di Verucchio indietreggiando, nel tentativo disperato di convincerlo a desistere. Ma Muhammad Sitta non si ferma. Anzi. Continua ad avanzare, prima camminando, poi correndo, il coltello sollevato. Partono i primi spari, diretti a terra. Rimbalzando sull’asfalto raggiungono Sitta alle gambe. I colpi esplodono nel silenzio irreale di via Casale. Boati assordanti. Che spaventano chi fino a quel momento aveva continuato a riprendere la scena. La telecamera si abbassa. Ma gli spari continuano ad echeggiare.

Pochi secondi di filmato. Che, secondo la Procura di Rimini, rappresentano un elemento a sostegno della richiesta di archviazione del fascicolo a carico di Luciano Masini, il carabiniere che la notte di Capodanno ha sparato 12 volte per fermare Muhammad Sitta, richiedente protezione internazionale, uccidendolo. Il filmato, realizzato da uno dei testimoni presenti sul posto e diffuso ieri su Facebook e Tik Tok, è diventato – insieme alla perizia medico-legale, agli esami balistici e alla prova dello stub – uno degli assi portanti nell’inchiesta condotta dal procuratore capo Elisabetta Melotti e dal sostituto procuratore Sara Posa.

Masini, secondo la ricostruzione compiuta dalla Procura, avrebbe agito per legittima difesa, per tutelare se stesso e altre persone dall’aggressore armato di coltello. Il filmato ha immortalato la prima parte dello scontro tra Masini e Sitta: il momento il cui carabiniere, sceso dall’auto, intima allo straniero di gettare l’arma. Sitta alza il coltello e continua ad avanzare. "Fermati, cosa stai facendo... vuoi morire?" gli urla contro Masini, indietreggiando, con il preciso intento di farlo desistere, ma l’egiziano comincia a correre impugnando l’arma da taglio.

Il carabiniere, puntando la pistola verso il basso, spara quindi a terra una prima sequenza di colpi (sei in tutto, in un lasso di tempo di circa 3 secondi). A quel punto l’autore del video corre a nascondersi e e la ripresa si interrompe. La ricostruzione degli eventi successivi è stata determinata principalmente sulla base degli esami balistici. La prima raffica non basta a fermare Sitta, che non cade, non indietreggia e non si ferma. I successivi 5 colpi vengono esplosi in un arco temporale di un secondo: una dinamica che è stata ritenuta dalla Procura proporzionale rispetto al pericolo rappresentato dall’accoltellatore.