
Le acque alla foce del torrente Marano sono "fortemente inquinate". Lo dice Goletta Verde. Il dato emerge dal campionamento che Goletta spiega di avere eseguito nella giornata del 25 luglio scorso. In un periodo di tre giorni (dal 24 al 26 luglio) sono stati eseguiti 11 campionamenti lungo la costa regionale, dal canale navigabile di Porto Garibaldi fino ad arrivare alla foce del Ventena a Cattolica. Di tutte le analisi svolte, solo al Marano sono stati trovati valori oltre la norma. Tuttavia il dato, presentato ieri da Goletta Verde e Legambiente in una conferenza stampa che si è svolta a Cesenatico, racconta una storia diversa dalle analisi di Arpae effettuate pochi giorni dopo.
Arpae è la struttura accreditata regionale che esegue i campionamenti in 98 punti della costa regionale con cadenza costante nel periodo estivo. I tecnici di Arpae si sono recati all’altezza della foce del Marano, per eseguire i campionamenti delle acque di balneazione, in sei diverse occasioni tra il 30 maggio e il 31 luglio. Considerando tutti i campionamenti e le relative analisi, una sola volta è stato sforato il valore degli enterococchi intestinali: era il 12 giugno. Ma in tutte le altre rilevazioni i valori o erano bassissimi, tanto da non essere nemmeno riportati, o erano comunque ben al di sotto della soglia di legge. In modo particolare ha dato valori pienamente nella norma l’analisi effettuata sulle acque il 31 luglio, pochi giorni dopo il campionamento eseguito da Goletta verde.
Tra altro l’esame effettuato da Arpae sulle acque alla foce del Marano è stato fatto dopo il 26 luglio, giorno in cui il Comune ha effettuato lavori alla foce del fiume per migliorare ‘l’officiosità idraulica del torrente’. L’intervento prevede lo spostamento di sabbie dal fondale e potrebbe generare valori alterati al fine delle analisi. Tuttavia pochi giorni dopo era già tutto rientrato nella norma.
Intanto Goletta Verde continua a puntare il dito sul Marano: "Risulta inquinato fin dal 2010, con le uniche eccezioni del 2019 e del 2022". Sul risultato inteviene Davide Ferraresi, presidente di Legambiente regionale precisa come: "Dati i risultati di quest’anno sollecitiamo gli enti preposti a individuare la fonte di inquinamento del fiume Marano. Negli anni scorsi questo intento era stato dichiarato, ma di fatto ancora il problema non è stato risolto". Nel resto della provincia sono risultati nella norma gli esami effettuati nelle acque della foce del Ventena, del Marecchia a Rimini, dell’Uso a Bellaria.
Andrea Oliva