Ciò che ha vissuto lo ha scritto in un libro, il cui titolo dice tutto: ‘Vivo per miracolo’. Di quel miracolo, Stefano Vitali è stato protagonista. "Sandra Sabattini – dice l’ex presidente della Provincia – mi ha guarito, mi ha salvato la vita. E mi ha aiutato a trovare la strada per la felicità. Ecco, la giornata della sua beatificazione rappresenta l’inizio di un cammino: ognuno di noi può trovare la felicità tutti i giorni, nella propria quotidianità".
Si ammalò a quarant’anni, Vitali. Era il 2007. Una colonscopia e una tac rivelarono che quei dolori lancinanti di cui soffriva erano dovuti a un cancro al colon. Poi l’intervento e la terribile scoperta: il tumore era in tutto il corpo. "Gli rimangono pochi mesi di vita", sentenziò il chirurgo all’epoca. Quel che è successo dopo è stato raccontato più volte: la preghiera di don Oreste Benzi a Sandra Sabattini perché guarisse Vitali, la telefonata di Alberto Ravaioli – primario di oncologia e sindaco di Rimini – per annunciare la fine della malattia: "Stefano, non chiedermi perché, ti giuro che non lo so. Ma i tuoi marker stanno tornando nella norma".
È per quella guarigione ritenuta "scientificamente inspiegabile" che è stato riconosciuto il miracolo, in un percorso che ha poi portato alla beatificazione di Sandra. "Per me questa è una giornata speciale" insiste Vitali. "Lei – osserva – era una ragazza straordinaria nella sua ordinarietà. Diceva sempre sì a qualsiasi richiesta, lo faceva senza tornaconto personale. Ecco, io ho capito che avrei dovuto vivere la mia vita proprio come Sandra, dicendo sì nella semplicità. Lei, quando aiutava gli altri, era felice. Tutti noi possiamo esserlo anche nei piccoli gesti della quotidianità. Quel che ha fatto per me va oltre la guarigione". Anche perché "Sandra è attuale" e la beatificazione "può aiutare a far parlare ancora di più di lei. Del suo insegnamento dobbiamo fare tesoro".
Giuseppe Catapano