Green pass, San Marino resta fuori dai ristoranti al chiuso

Lo Sputnik non ancora riconosciuto: dal 6 agosto i cittadini del Titano non potranno accedere nemmeno a cinema e palestre

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San Marino, 24 luglio 2021 - "Per noi il non riconoscimento dello Sputnik resta un grave problema". Lo ammette il segretario di Stato agli Esteri di San Marino, lo pensano da giovedì sera, dopo aver ascoltato le notizie arrivate dall’Italia, la maggior parte dei sammarinesi che si sono vaccinati con il siero russo. Perché dal 6 agosto, effetto delle nuove disposizioni italiane sul Green pass, usciti dal confine non potranno sedersi al tavolo di un ristorante al chiuso, se non con un tampone negativo. Non potranno, fuori territorio, godersi un film al cinema, ascoltare della buona musica a un concerto o allenarsi in palestra.

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"Non è un problema tra noi e l’Italia – specifica il ministro Luca Beccari, sollecitato in Commissione Esteri dall’opposizione – quanto tra l’Unione Europea e il riconoscimento del vaccino Sputnik. Ma preferisco dire che siamo un Paese sicuro e affronteremo il prossimo autunno con più leggerezza rispetto l’anno scorso, piuttosto che rammaricarmi che dal 6 agosto i sammarinesi avranno difficoltà per mangiare nei ristoranti al chiuso".

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Della questione Green pass a San Marino si parla da mesi. Si poteva immaginare che lo Sputnik, accolto sul Titano nel pieno della terza ondata pandemica come una vera ancora di salvezza (visti i ritardi di consegna da parte della vicina Italia con la quale a gennaio era stato firmato un accordo per la fornitura) ma mai approvato dall’Agenzia europea del farmaco, prima o poi avrebbe creato grattacapi. San Marino il suo Green pass lo ha ‘confezionato’ da settimane.

Ma il problema è che in buona parte dell’Europa, Italia compresa, al momento, non è riconosciuto. "Il nuovo decreto emesso in Italia – dice il governo – introduce l’uso del Green pass per l’ingresso in locali al chiuso. Si tratta di limitazioni imposte da un paese terzo, su cui non possiamo né intendiamo intervenire, ma continueremo a dialogare con il governo italiano affinché l’uso di un vaccino non riconosciuto da Ema, non sia un ostacolo per l’accesso dei sammarinesi a determinati servizi pubblici italiani. La mobilità da e per San Marino resta garantita dalla permanenza della nostra Repubblica in fascia ‘A’ e quindi dall’esonero dall’obbligo di produzione di alcun certificato per gli spostamenti". L’esecutivo si dice certo che presto arriverà il via libera definitivo dell’Unione Europea. "Il nostro Green pass sarà equiparato a quello di ogni cittadino europeo e non rappresenterà più alcun ostacolo per la mobilità dei sammarinesi".