
Anna Marini mostra il cantiere a Marebello
Una recinzione arancione, il cartello “lavori in corso” e il rumore delle ruspe che spostano sabbia al posto delle onde. È questo il “benvenuto” che hanno ricevuto 32 anziani veneti – dai 60 ai 92 anni – arrivati sabato all’hotel Blumar di Marebello per la loro annuale vacanza al mare. Un momento atteso da un anno, programmato nei minimi dettagli, ma che rischia di trasformarsi in un incubo fatto di scale, deviazioni e metri di troppo.
Il gruppo, proveniente da Monticello Conte Otto (Vicenza), ha scelto per il quarto anno consecutivo questa struttura per una ragione molto semplice: l’accesso diretto alla spiaggia, a pochi metri dall’ingresso dell’hotel. Ma qualcosa è andato storto. Al loro arrivo, la sorpresa: l’accesso è stato sbarrato per via del cantiere del nuovo Parco del Mare. "Ci era stato garantito che la prima fase dei lavori sarebbe terminata entro fine maggio – racconta con amarezza Anna Marini, vicepresidente del Centro Ricreativo Dottor Buratti – invece ci siamo ritrovati davanti alle ruspe. Nessuno ci aveva avvisati".
L’associazione, con il supporto del Comune di Monticello, ha organizzato il viaggio offrendo agli anziani l’unico periodo di svago dell’anno, utile anche per la salute: il sole, il mare, la vitamina D. Alcuni dei partecipanti hanno protesi alle ginocchia, molti usano deambulatori o bastoni, ma questa volta si erano sentiti così sicuri da non portarli nemmeno. "Sapevamo che l’accesso era comodo, come negli anni scorsi", dicono. Ora invece devono affrontare un percorso alternativo che costringe a deviare per oltre 200 metri e attraversare un cantiere ancora attivo. Il Comune di Rimini? Al momento silenzioso. La signora Marini ha contattato i lavori pubblici, che l’hanno rimandata all’Urp. L’Urp ha ascoltato, ma chiesto di mandare una mail. "L’ho fatta – dice – ma ho paura che si risolva tutto troppo tardi. Abbiamo 14 giorni, e ne abbiamo già persi tre". La proposta avanzata è di semplice buonsenso: una passerella temporanea, magari attiva solo nelle ore in cui i lavori sono fermi, che permetta un passaggio sicuro e diretto fino al bagno 103, quello assegnato al gruppo. Non si chiede di fermare i lavori, ma solo di concedere un po’ di dignità a persone che hanno diritto, come tutti, a una vacanza decente. E mentre le ruspe scavano e i mezzi passano, la signora Elena Andrione, 91 anni, guarda il mare da lontano: "Io sono venuta per questo. Il tempo, i soldi, la salute… chi me li restituisce? Il Comune?". Con lei, tanti altri hanno ormai rinunciato a raggiungere l’ombrellone: si limitano a restare tra la camera e la piscina, una piscina che sembra quasi una beffa. "Noi siamo venuti per il mare, non per restare chiusi in albergo". Questa non è una protesta rabbiosa, è un appello accorato. È la voce gentile ma ferma di chi chiede solo di poter vivere la propria età con rispetto.