
Guardie giurate (foto di repertorio)
Vigilanza armata verso lo sciopero. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato lo stato di agitazione per i lavoratori di Coopservice, realtà che nel territorio provinciale riminese impiega 25 guardie giurate. L’azione dei sindacati arriva dopo "la mancata risposta da parte dell’azienda alla richiesta di incontro inviata lo scorso 9 aprile". In precedenza, e dopo quella richiesta di incontro, si sono svolte diverse assemblee tra i lavoratori "che hanno evidenziato una serie di problematiche strutturali ed urgenti". Secondo i sindacati c’è stato anche un prolungato confronto che tuttavia non ha portato a soluzioni concrete. Quello che viene contestato all’azienda è la "mancanza di trasparenza sull’andamento aziendale relativo al territorio riminese dove preoccupa il calo dei servizi e il silenzio aziendale circa le prospettive di mantenimento dei livelli occupazionali della Filiale". Tra i temi sollevati da Cgil, Cisl e Uil ci sono anche: "Le condizioni di sicurezza nei siti Hera ad alto rischio, aggravate dall’assenza di un mansionario che definisca compiti e responsabilità; l’inadeguatezza dei locali adibiti a corpo di guardia e l’assenza di interventi sulla pulizia dei mezzi aziendali, nonostante un rilievo dell’Ausl di Rimini che ne definisce i livelli minimi di igienizzazione". Non è finita qui visto che agli argomenti citati in precedenza si sommano "una gestione discutibile degli esuberi, con lavoratori spostati in altre filiali senza confronto sindacale e trasferte extra-provinciali non accompagnate dal riconoscimento economico previsto dal contratto nazionale".
Senza risposte da parte dell’azienda i sindacati hanno così aperto lo stato di agitazione. "Siamo di fronte a un atteggiamento inaccettabile da parte dell’azienda" dicono i sindacalisti Alessandro Fabbri per la Cgil, Concetta Ignini della Cisl, e Sergio Russo per la Uil. "Azienda che non solo ignora le legittime richieste dei lavoratori, ma continua a rimandare soluzioni su temi che riguardano la salute, la dignità e i diritti contrattuali". Ed ora "dopo settimane di attesa senza alcuna risposta, siamo costretti a mobilitarci per tutelare chi ogni giorno garantisce la sicurezza sul territorio in condizioni sempre più difficili".
Se continueranno a non arrivare risposte, i sindacati metteranno in campo ulteriori forme di mobilitazione che potrebbero portare allo sciopero. Tutto questo nel rispetto delle procedure, ci tengono a sottolineare, incluso il confronto in Prefettura.
a. ol.