Il jet privato del 'cuoco di Putin' registrato a San Marino

Caso diplomatico: immatricolato sul Titano l’aereo del "cuoco di Putin" finito al centro del conflitto tra gli Stati Uniti e la Germania

Guerra fredda sul jet 'targato' San Marino

Guerra fredda sul jet 'targato' San Marino

San Marino, 16 gennaio 2022 - Spunta anche il nome di San Marino nella vicenda che rischia di fare litigare Stati Uniti e Germania. Ma un ruolo di primo piano lo ha sicuramente la Russia. A far scatenare un caso diplomatico è il jet privato che apparterrebbe al "cuoco di Putin", Evgenij Prigozin, immatricolato sul Titano dalla società Club Group. Società che nulla ha a che vedere con la piccola Repubblica e che farebbe capo a un fedelissimo di Prigozin, Artem Stepanov. Un aereo lussoso, lungo quasi 16 metri, sedili in pelle color crema e capace di trasportare nove passeggeri. Pare valga oltre due milioni di euro. Un piccolo aereo che sta facendo scatenare un grande caso internazionale.

"Si tratta in effetti di un aereo registrato a San Marino – dice il segretario di Stato alle Finanze con delega ai Trasporti, Marco Gatti – ma non da una società sammarinese. L’Autorità per l’Aviazione civile sammarinese ha già prestato tutta la collaborazione necessaria alle autorità internazionali che stanno trattando la vicenda. Abbiamo fornito tutta la collaborazione del caso e lo faremo ulteriormente se ce ne sarà bisogno". Una vicenda che, quindi, sfiora appena la piccola Repubblica nella quale ci sono diversi aerei immatricolati da società non del territorio. Perché sul Titano l’immatricolazione è possibile anche per i non residenti. "Il nostro registro funziona come se fosse una macchina – spiega il ministro Gatti – A noi spetta soltanto controllare e seguire le questioni tecniche, come le manutenzioni, ad esempio".

Quel jet, un lussuoso Hawker 800Xp, ormai da due anni si trova parcheggiato su una pista dell’aeroporto di Berlino. Lì è atterrato il 29 ottobre del 2020, pilotato verso la Germania a quanto pare da Stepanov, e da quel giorno c’è rimasto ufficialmente in manutenzione.

Qualche mese fa il governo americano ha chiesto che quel jet venga confiscato. Perché quello del cuoco di Putin pare sia uno dei nomi nella lista delle sanzioni ad personam varate dagli Usa e dall’Unione Europea contro Mosca dopo l’annessione della Crimea e rafforzate dopo il caso Navalny. Chi è in quell’elenco, non può entrare in Europa e i suoi beni possono essere confiscati. Ma il governo tedesco, tra una posizione e l’altra, sembra voler prendere tempo. Un caso internazionale che ha sullo sfondo, suo malgrado, anche il Titano.