Guerrina Piscaglia viva? Il legale di padre Gratien: "La cerco in Francia"

Rimini, una sensitiva ha contattato l’avvocato del sacerdote condannato per l’omicidio della casalinga. "Parto, non posso trascurare alcuna pista. Il corpo non è mai stato trovato e troppe cose non quadrano"

Padre Gratien Alabi con il suo avvocato Riziero Angeletti. A destra Guerrina Piscaglia

Padre Gratien Alabi con il suo avvocato Riziero Angeletti. A destra Guerrina Piscaglia

Rimini, 28 novembre 2021 - "Se una sensitiva mi chiama e dice di credere che Guerrina sia passata dalla Francia o che sia lì, è doveroso andare a vedere, per non lasciare nulla di intentato". Nuove dichiarazioni choc su Guerrina Piscaglia, la casalinga scomparsa nel 2014 a Ca’ Raffaello, in alta Valmarecchia, arrivano da una sensitiva. La segnalazione è stata fatta all’avvocato Riziero Angeletti, che a metà dicembre andrà in Francia, al confine con la Germania. Angeletti difende (insieme a Francesco Zacheo) Gratien Alabi, il prete congolese condannato a 25 anni per l’omicidio della Piscaglia.  

Questa sensitiva l’ha contattata personalmente? "Sì. Per la richiesta di revisione della sentenza di condanna c’è un’ampia appendice di prove. Dobbiamo sfruttare tutte le ipotesi ricostruttive. Può sembrare paradossale, ma non possiamo non considerare anche le dichiarazioni della sensitiva". Andrà in Francia? "A metà dicembre". Crede che ci siano dei lati bui in questa vicenda? "Molti. E’ stato un processo indiziario. E come tale, alcuni aspetti sono troppo ipotetici". Può spiegarci meglio? "Il cadavere mai trovato, naturalmente. E le testimonianze raccolte dagli altri religiosi di Ca’ Raffaello. Padre Silvano e Giovanni Battista. Torneranno in Italia fra una settimana, e li riascolterò. La sentenza definitiva attesta che Guerrina sarebbe morta strangolata lungo la strada Marecchiese oppure nella canonica. Loro non hanno visto o sentito nulla? Sono stati ascoltati in modo marginale. Poi non si è approfondito il ritrovamento della macchia di sangue nel garage di Guerrina. Nessuno ha cercato di capire di chi fosse". Avete scoperto nuove cose? "Sì, proprio ieri mi è pervenuta la documentazione da una banca marchigiana. Guerrina aveva un proprio conto corrente, autonomo, del quale non si è mai saputo nulla. Nessuno ha mai reso nota questa cosa alle autorità". L’sms inviato dal cellulare di Guerrina è arrivato al sacerdote che conosceva però solo Gratien. E le celle telefoniche a cui si agganciava il telefono della donna, quando si riaccendeva, erano sempre le stesse del cellulare di Alabi… "Sto facendo sopralluoghi a Ca’ Raffaello. Le attuali conoscenze scientifiche possono connotare i singoli cellulari in modo più preciso rispetto al 2014". E sull’sms che ci dice? "È partito dal cellulare di Guerrina, e l’attribuzione dell’invio a Gratien è di natura indiziaria. Non sappiamo chi aveva quel telefono, né se solo Alabi conoscesse il destinatario. E la difesa mai ha avuto disponibilità del cellulare del destinatario per verificare l’attendibilità dell’sms". Gratien come sta? "Bene. Dentro Rebibbia svolge attività sociali". È ancora sacerdote? "Sì. Non c’è stato alcun pronunciamento dal Vaticano. In carcere non celebra messa. Continua a dichiararsi innocente e ci dice di non fermarci. Lo andrò a trovare la prossima settimana". Come procederà? "Sono realista e metto insieme i dati. Raccoglierli non è semplice. Con Zacheo andremo da un giudice solo quando la richiesta di revisione sarà impeccabile sotto ogni aspetto".