Rimini, sostanze dopanti a due pattinatori. A giudizio l’ex medico di Magnini

Porcellini le avrebbe prescritte a Danilo Decembrini e Sara Venerucci

Il medico pesarese Guido Pocellini

Il medico pesarese Guido Pocellini

Rimini, 11 ottobre 2017 - La Procura di Rimini indaga sul medico nutrizionista Guido Porcellini, medico per anni del nuotatore Filippo Magnini, per una presunta cessione di doping a due atleti. Secondo i pubblici ministeri, il nutrizionista degli sportivi avrebbe ceduto sostanze dopanti alla coppia di pattinatori a rotelle Sara Venerucci e Danilo Decembrini. Quest’ultimo era stato squalificato un paio d’anni fa dopo essere risultato positivo a un controllo anti doping. Porcellini è stato per anni il controllore della bilancia dei due atleti i quali vantano in bacheca ben 3 titoli mondiali.

A lui, i magistrati riminesi contestano di aver prescritto ai pattinatori, da giugno 2009 a giugno 2014, sostanze dimagranti (anoressizzanti) al fine di farli calare di peso e di alterare la loro prestazione sportiva. La segnalazione dell’inchiesta, per il quale il dottore pesarese è stato rinviato a giudizio, è arrivata anche sul tavolo dell’Ordine dei medici di Pesaro. E non solo dalla Procura. A sottoporre il caso agli omologhi della città di Rossini, sono stati anche i medici riminesi. Ieri mattina Porcellini aveva in agenda il colloquio col presidente dei camici bianchi pesaresi, Paolo Maria Battistini, il quale lo ha convocato per interrogarlo in vista dell’apertura di un procedimento disciplinare a suo carico. Procedimento che è dunque diretta conseguenza dei diversi fronti giudiziari pendenti contro Porcellini.

L’ultimo è quello che lo vedrà entrare in aula il prossimo 7 novembre per la prima udienza del processo per doping. Un caso in cui è imputato anche il suo amico e socio in affari, Antonio Maria De Grandis, e che è costato l’apertura di un’inchiesta della Procura nazionale anti doping su Filippo Magnini e il collega di staffetta Michele Santucci, i quali sono stati considerai destinatari delle sostanze illecite ma assolutamente estranei alla vicenda penale.