Untore Hiv Rimini, incubo Aids per almeno 15 donne. "Telefonate disperate"

Al numero dei carabinieri stanno chiamando le presunte vittime che pensano di avere avuto rapporti non protetti col cameriere arrestato

Area vasta centro, 300 i sieropositivi che non sanno di essere malate

Area vasta centro, 300 i sieropositivi che non sanno di essere malate

Rimini, 16 novembre 2019 - L’untore fa scena muta davanti al giudice. Si è avvalso della facoltà di non rispondere, il cameriere affetto da Hiv che ha contagiato almeno una donna, mentre altre stanno aspettando il ‘verdetto’. I carabinieri hanno messo a disposizione un numero dedicato (0541-68528), per chiunque, anche anonimamente, voglia chiedere informazioni. E già ieri erano state diverse le chiamate di giovani in preda all’angoscia che volevano sapere di chi si trattava. Per il momento sembra che nessuna di loro sia riconducibile al cameriere, ma intanto dal computer sequestrato all’arrestato, sono saltati fuori almeno quindici contatti con altrettante donne che gli investigatori stanno cercando di identificare. Altre presunte vittime che hanno avuto con l’uomo rapporti sessuali e che potrebbero avere contratto il virus. Perchè nonostante sapesse di essere sieropositivo, il 31enne non si è mai sognato di dirlo alle ragazze con cui faceva sesso, nè di usare alcuna protezione. Una sorta di mina vagante che a quanto pare ha imperversato per anni, indifferente alle vite che metteva in pericolo: malato lui, malati tutti.

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Il cameriere, residente a Forlì, secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori aveva infatti una vita sessuale molto attiva. Era un tipo che frequentava assiduamente le palestre e i locali notturni, soprattutto della nostra provincia, dove rimorchiava regolarmente. Ma soprattutto imperversava nei siti di incontri, di quelli parecchio spinti, e dove potrebbe avere fatto una vera e propria strage. A fermarlo è stata la sua ultima convivente, una riminese, che nell’agosto scorso si era presentata in caserma in preda alla disperazione. Aveva scoperto per caso che la persona con cui viveva era affetta da Hiv.

Lui si era sentito male ed era venuto fuori tutto e no, non glielo aveva mai detto. Come l’aveva preso? Facendo un tatuaggio le aveva risposto. Se sia vero o meno non si saprà mai. Lei l’aveva lasciato ed era corsa a farsi le analisi che fino ad oggi sono risultate negative. Ma per la risposta definitiva dovrà aspettare ancora. Non era però intenzionata a fargliela passare liscia, e soprattutto voleva salvare altre donne. Per questo si era decisa a denunciarlo, e aveva fornito ai carabinieri il nome di altre tre ragazze che lui aveva frequentato. Sono state contatte tutte, due di queste stanno ancora aspettando i risultati definitivi degli esami, mentre la terza ha contratto il virus. Questa era la ex fidanzata con cui è stato insieme per quasi nove anni. Nemmeno a lei aveva mai detto niente, e quando l’ha scoperto è corsa anche lei in ospedale. L’aveva contagiata, e ora la sua vita non sarà più quella di prima.

I carabinieri , coordinati dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli, hanno fatto le indagini alla velocità della luce, e due giorni fa hanno fatto scattare le manette. Ora il 31enne è confinato agli arresti domiciliari, ma a parlare o a tentare di giustificare la sua follia, a quanto pare nemmeno ci pensa.