"Ho 108 anni e mi sento la padrona del mondo"

Ines Ronci, la più longeva della provincia, legge il giornale e mangia lasagne. "Vivere tanto è dura ma se c’è la famiglia"

"Ho 108 anni e mi sento la padrona del mondo"

"Ho 108 anni e mi sento la padrona del mondo"

E’ un fenomeno della natura: ha la loquacità di una giovincella, rughe appena accennate sulla fronte, memoria di ferro e lo sguardo vispo di chi ha ancora davanti una vita da vivere. Se non fosse l’anagrafe a tradirla nessuno direbbe che la riccionese Ines Ronci ha sulle spalle 108 anni e sette mesi. E’ nata infatti il 4 luglio 1914, data che la pone al 65simo posto delle persone più longeve d’Italia, al quarto in regione e al primo in provincia. Questo per lei è motivo di orgoglio?

"Con tutti gli anni addosso mi sento padrona del mondo. Nonostante la vista precaria continuo a leggere ogni giorno il Carlino, seguo le notizie di chi supera il secolo e dico: ai miei anni non sono ancora arrivati. Ma credetemi, giungere a questa età è dura, anche se ho una famiglia meravigliosa che per me è motivo di orgoglio, mi rispetta ed esaudisce ogni mio desiderio". Lei combatte le avversità come una leonessa.

"Considerata l’età, fisicamente sto bene, merito del mio medico, che mi ha aiutato a sconfiggere anche il Covid. Nella vita ho lavorato tanto, le forze non sono più quelle di quando mi occupavo di cucina e di ricamo, ma la vita è questa, bisogna andare avanti".

Ci saranno stati momenti dolorosi.

"Mio marito è morto nel 1952 a 39 anni, dopo quindici di matrimonio, era la persona più cara che avevo al mondo. Sono rimasta sola con mio figlio Aldo (titolare dell’hotel Poker), finche la famiglia si è allargata con mia nuora, nipoti e pronipoti. Ho vissuto i duri anni della guerra, ricordo don Giovanni Montali. I fascisti erano andati a prenderlo con i manganelli per ucciderlo. Lui gli disse: lasciatemi celebrare la messa poi verrò con voi, quella volta a fine celebrazione andarono via".

Cosa desidera ora?

"Non esco da cinque anni, siccome mia nipote Renata ha cambiato l’auto, le ho chiesto di fare un giro per vedere gli angoli di Riccione, il lungomare, il porto, la stazione. La città nel tempo è cambiata. Quando a sei anni da Santa Maria in Cerreto sono venuta ad abitare qua c’erano quattro locali e il Paese, poi è stato costruito il Palazzo del Turismo, la chiesa di Gesù Redentore alla quale hanno lavorato anche mio marito e altri familiari".

Qual è il segreto della sua longevità?

"Credo che ad aiutarmi sia Dio, non riesco più ad andare a messa per cui seguo in tv, ma le mie preghiere sera e mattina non mancano mai. Per il resto mi curo stando attenta anche nel mangiare. Sono una buona forchetta, mangio di tutto in particolare tagliatelle, lasagne, tagliolini in brodo, pollo e pesce". Nives Concolino