"Ho tentato di rianimare Sonia ma il cuore si era già fermato"

Parla l’infermiera accorsa sul luogo dell’agguato. Oggi l’autopsia. Fiaccolata contro la violenza

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di Nino Fermiani

Il pm della Procura di Lecce ha conferito l’incarico per l’autopsia di Sonia Di Maggio. L’accertamento autoptico, nelle mani del medico legale Alberto Tortorella, potrebbe essere eseguito già in giornata. Intanto Minervino, di cui Specchia Gallone è una frazione, si prepara nelle prossime ore a sfilare in una fiaccolata in memoria della ragazza riminese vittima di femminicidio. La manifestazione dovrebbe avvenire nel giorno dei funerali di Sonia. "Cerchiamo di educare i nostri figli ad amare, non a possedere", dice Giuseppina Cursano, presidente della commissione per le pari opportunità del Comune di Minervino che, professione infermiera. Ed è stata proprio lei la prima a prestare i soccorsi alla 29enne accoltellata a morte dal suo ex fidanzato, Salvatore Carfora, che l’ha colpita con oltre venti fendenti, non lasciandole scampo . "Sentendo le urla e le invocazioni di aiuto ho temuto per mia figlia – continua Giusepptina – dal momento che era anche lei andata al supermercato a fare la spesa. Mi sono diretta sul luogo e, vedendo il corpo di Sonia, lì a terra, in una pozza di sangue, ho recuperato i guanti che avevo in auto e ho cercato di praticarle il massaggio cardiaco. Inutilmente, il cuore di Sonia si era ormai fermato".

Intanto si chiarisce il contesto che ha portato l’assassino, Salvatore Carfora, pregiudicato di 39 anni, originario di Torre Annunziata, a mettere a segno un delitto tanto brutale quanto efferato. Nei pochi mesi in cui Sonia e Carfora si vedevano, la coppia si trovava tra la stazione centrale di Napoli e il Corso Meridionale. La ventinovenne di Rimini aveva iniziato la storia con Salvatore nell’estate 2020. Il 12 agosto Sonia annunciava sul social il "fidanzamento ufficiale", e postava foto in cui lei e il compagno sorridevano, apparentemente rilassati. A Napoli Sonia non conosceva solo lui. Aveva diversi amici, in particolare a Scampia. Lei si fidava troppo, scrivono oggi in tanti sulle sue pagine Facebook, accordava la sua gentile amicizia a tanti senza valutarne la personalità e i comportamenti.

A ottobre con Salvatore era già tutto finito, sul suo profilo lei appariva già da sola. A dicembre c’era stato poi l’incontro con Francesco Damiano, un carpentiere di 29 anni, l’uomo che era con lei lunedì sera e che la giovane donna ha cercato di proteggere dalla furia omicida di Carfora. Una furia, hanno poi ricostruito gli inquirenti, che quasi certamente era diretta solo ed esclusivamente nei confronti della ragazza. Meno di tre mesi duranti i quali la mente morbosa e possessiva del presunto assassino aveva maturato l’idea che Sonia fosse "cosa sua", tanto da poterla "punire" per quello che lui riteneva che fosse un tradimento. Così ha messo in opera il suo terribile e tragico piano, e l’ha aspettata con il coltello in mano, pronto a stroncare una giovane vita solo perchè aveva preso una strada diversa dalla sua.