Hotel a 5 stelle, spa e palestre: il piano del Comune per il turismo

Parte la ricognizione del sistema ricettivo. Sadegholvaad: "Servirà ad avviare la riqualificazione alberghiera"

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Nessuno spazio a chi vuole costruire appartamenti in zona mare. Palazzo Garampi punta piuttosto a nuovi alberghi a 5 stelle, e a hotel dove ospitare il personale stagionale, ma anche professionisti della sanità (e non solo) che lavorano a Rimini e non trovano alloggio. E poi accorpamenti di strutture alberghiere vicine che condividano le cucine ma anche spa, palestre o aree bimbi, studentati per universitari. Una vera rivoluzione quella che sta progettando per il turismo l’amministrazione comunale. Che ha nella "riqualificazione ricettiva in area turistica uno dei principali obiettivi di questo mandato", sottolinea il sindaco Jamil Sadegholvaad. "Il Comune ha investito molto nella riqualificazione in questi anni, alcuni privati anche ma si deve fare di più". Serve un ’secondo tempo’ della rigenerazione dell’offerta turistica, per "una Rimini del futuro attrattiva 12 mesi l’anno". Serve "una fotografia finalmente aggiornata sul campo sul numero di strutture, sulle loro proprietà, l’attività stagionale o annuale e così via". Un compito che vedrà impegnati gli uffici comunali di urbanistica, attività economiche, turismo e tributi; quelli del Piano Strategico con le categorie economiche e i privati; l’Università.

Per testare il modello di analisi si farà un approfondimento sperimentale in una zona della città, che presenta "diverse casistiche di alberghi abbandonati o in dismissione". Sono circa 300 i ’marginali o fuori mercato’ segnalati dall’Aia. Qui il Comune parla chiaro: "La legge urbanistica regionale può essere parzialmente di aiuto con alcune ipotesi di intervento, ma il futuro della zona mare non può certo essere quello di un nuovo, maxi quartiere residenziale. Dobbiamo capire di cosa ha bisogno la città senza lasciare spazio a chi ha velleità di costruire appartamenti e basta".

Forte attenzione al problema del degrado: "L’ultima estate ci ha mostrato chiaramente i problemi che le strutture fatiscenti possono generare. E sappiamo che su alcune di queste strutture finisce per concentrarsi persino l’interesse di soggetti espressione di realtà poco trasparenti o peggio". Dopo i marginali, l’analisi si allargherà "all’intera fascia sotto la ferrovia nonché ad alcune aree a monte", tuttora rientranti in fascia turistica anche se ne hanno "perso la connotazione". Si punta ad alzare il livello dei servizi, anche con "microrigenerazione per comparti limitati, l’accorpamento di due o tre strutture". Sadegholvaad ha in mente strutture "altamente qualificate per ospitare giovani, studenti universitari, lavoratori stagionali e professionisti". Dagli albergatori arrivano "richieste di chiusura delle cucine, che si traducono in riutilizzo di questi spazi e ricollocazione dei servizi di ristorazione; oppure di condivisione di servizi qualificanti, come spa, palestre o aree bimbi. Qualità significa – conclude – anche hotel a 5 stelle per intercettare i turisti con più alta possibilità di spesa".

Mario Gradara