Riccione, paga l'hotel di lusso con la carta di credito di un altro. Scoperto

L'uomo è stato arrestato: nella sua borsa trovati numerose carte prive dei dati identificativi del titolare e vari distintivi falsi per fingersi medico o autista

Carte di credito (foto d'archivio Torres)

Carte di credito (foto d'archivio Torres)

Riccione, 18 agosto 2020 - Cinque giorni in un appartamento di lusso presso il Grand Hotel di Riccione, con ogni comfort e senza badare a spese, fino ad accumulare un conto da più di 2.000 euro. Ma, al momento del pagamento, qualcosa va storto e sul posto arrivano i carabinieri.

Infatti, mentre gli operatori della reception dell'albergo effettuavano la transazione di pagamento con i dati di una carta di credito forniti da A.M. classe 2001, di origini maghrebine nato ad Agrigento e residente nel Ravennate, il vero e ignaro titolare della carta - vistosi addebitare la somma - ha chiamato immediatamente la struttura riferendo che era in atto una truffa. A quel punto, i militari hanno subito proceduto a bloccare il giovane e a condurlo in caserma per effettuare tutti gli approfondimenti utili a chiarire la dinamica. Le indagini anno consentito di accertare che A.M., presentatosi in hotel dapprima come un poliziotto e poi come un medico in servizio per l'azienda sanitaria, aveva fornito i dati della carta di credito di un turista toscano passato a Riccione all'inizio del mese di agosto.

Dati di cui A.M. era entrato in possesso in ragione della sua reale attività lavorativa ovvero quella di addetto stagionale alla reception dell'albergo che aveva ospitato il titolare della carta di credito all'inizio dell'estate.

L'uomo è risultato poi avere a suo carico numerosi precedenti specifici sul conto del giovane sono stati riscontrati agli atti, con particolare riferimento all'accesso abusivo a sistemi informatici e all'indebito utilizzo e clonazione di carte di credito. Ma la vera scoperta è stata fatta solo successivamente, quando i carabinieri, dopo aver dichiarato in stato di arresto il giovane per l'indebito utilizzo di carte di pagamento, hanno rinvenuto nel suo piccolo bagaglio i "ferri del mestiere": numerose carte di credito prive dei dati identificativi del titolare e, soprattutto, una divisa da soccorritore del 118 con vari distintivi identificativi delle mansioni sanitarie di medico, autista, infermiere e soccorritore, indossate all'occorrenza quando, usurpando i vari titoli, metteva in atto le proprie truffe.

Come fatto al Grand Hotel, infatti, i carabinieri ipotizzano che il giovane abbia visitato varie strutture presentandosi come un professionista in viaggio di lavoro rimborsato dalla propria azienda sanitaria, riuscendo a farla franca.