Hotel Vienna, il rischio dello stallo

Società presenta ricorso al Tar contro l’intervento. Il monito dell’ex minoranza: "L’avevamo previsto"

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La ricostruzione dello storico hotel Vienna, demolito per realizzare un ambiziosissimo progetto, resta appesa alle sentenze giudiziarie. La società Salbe, a quanto pare per le dimensioni, in particolare per le altezze previste dal progetto, è ricorsa al Tribunale amministrativo di Bologna. Nello specifico ha impugnato gli atti autorizzativi approvati dalla giunta Tosi. Un’ipotesi prevista dall’allora minoranza, che in consiglio comunale aveva votato contro la variante sulla quale si basava il progetto del Vienna. Secondo Pd, M5S, Riccione Civica e il consigliere Carlo Conti, in questo modo si prestava il fianco a ricorsi da parte di terzi. Cosa regolarmente avvenuta non solo in questo caso, ma anche in quello dell’hotel Ambasciatori. Oltretutto si sottolineava che la variante adottata, se da un lato si presentava appetibile per i premi concessi, d’altra parte, anziché favorire i privati, avrebbe generato in loro insicurezza.

Proprio per evitare il più possibile inciampi del genere "gli strumenti urbanistici verranno rivisitati dall’amministrazione comunale già a partire dal prossimo anno _ si apprende dal Comune _ . Si lavorerà su un nuovo Pug (Piano urbanistico generalee), e su un nuovo regolamento edilizio, favorevole a chi deve fare degli investimenti. In sintesi servirà a non vedere cantieri fermi o non cominciati a causa delle cause legali intraprese dai vicini, che vedono ledere i propri interessi, come la visuale. Nel caso del Vienna, come "atto dovuto", il Comune in difesa dei suoi interessi ha nominato l’avvocato Nicoletta Flamigni, funzionaria dell’Avvocatura civica. Come riporta la delibera pubblicata sull’Albo pretorio, il Comune resisterà in giudizio per ottenere la conferma della legittimità degli atti che erano stati approvati precedentemente.

Sul caso prime reazioni anche in rete. Ilia Varo, capogruppo del Pd si chiede: "È mai possibile che quasi tutti i titoli edilizi importanti rilasciati dalla giunta Tosi siano sub iudice amministrativo o trascinati e mai rilasciati? Così si disorientano gli investitori". Sta di fatto che al momento dell’ampio isolato sul quale sorgeva il Vienna, resta solo una desolata spianata. La Bizzi & Partners, società di sviluppo immobiliare, decisa a investire su questo lussuoso progetto, deve attendere il pronunciamento del Tar sull’eventuale sospensiva. In ballo l’intero complesso spalmato su 9.800 metri quadri, l’hotel a cinque stelle con 84 camere, 19 suite , aree fitness e centro benessere, oltre a un ristorante panoramico, piscina e sky bar, nonché dieci appartamenti.

Nives Concolino