I bagnini riminesi salvi per altri 13 anni

L’annuncio di Gnassi: "Al via la proroga delle concessioni, ma serve un nuovo decreto: la situazione normativa resta ingarbugliata"

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Le concessioni balneari saranno finalmente rinnovate anche a Rimini. A Palazzo Garampi fino ra avevano tardato ad applicare la legge che proroga le concessioni fino al 31 dicembre 2033, convinti che ci fosse ancora parecchia confusione sulla norma e che, soprattutto, potesse essere facilmente impugnabile davanti ai giudici. Cosa che è puntualmente successa in altri territori.

I dubbi permangono, ma ora il Comune di Rimini ha deciso: sì al rinnovo delle concessioni per i bagnini e gli altri operatori della spiaggia. Un passo in avanti notevole, che permetterà (entro l’anno) ai 500 operatori interessati di vedersi prorogare le concessioni per i prossimi 13 anni. Ad annunciare la decisione è lo stesso Andrea Gnassi, dopo l’incontro avuto giovedì con il sottosegretario al Turismo Lorenza Bonaccorsi, venuta a Rimini per il Ttg. Durante la giornata la Bonaccorsi ha visitato anche il nuovo lungomare della città, e ha affrontato con il primo cittadino il tema delle concessioni.

Il Comune di Rimini dalla prossima settimana comincerà a contattare gli operatori per avviare le procedure per il rinnovo. Ma gli uffici comunali non si limiteranno ad apporre il fatidico timbro per il rinnovo. Per ogni concessione verrà fatto prima un atto ricognitorio, proprio per evitare che il rinnovo possa reggere di fronte a eventuali ricorsi. Perché la situazione, ammette il sindaco, resta "ingarbugliata". Non è stato ancora approvato il decreto "che deve stabilire i termini e le modalità per la revisione del sistema delle concessioni demaniali marittime. Un ritardo genera situazioni di incertezza nei Comuni, negli operatori economici e più in generale rallenta i processi e i progetti nonché gli investimenti sulla riqualificazione". In questo contesto i Comuni, da un lato, rischiano le diffide; dall’altro, "qualora i giudici stabilissero l’illegittimità dela legge per la proroga (sulla base delle direttive europee, che prevedono i bandi per le spiagge), , potrebbero essere chiamati a rispondere, sia in sede penale sia in sede civile, per la rifusione di risarcimenti per eventuali danni subiti per la violazione del cosiddetto principio del legittimo affidamento".

Una situazione "ingarbugliata" appunto, ma in questo scenario confuso "allo stato attuale il Comune di Rimini non può che rinnovare le concessioni fino alla fine del 2033, come indicato dalla legge". Rinnovo che avverrà dopo un’attenta verifica di documenti e stato di fatto delle attività presenti sull’arenile. "Era ora, finalmente il Comune rinnoverà le concessioni, come chiedevamo da anni per poter affrontare investimenti e riqualificazioni – osserva il presidente della cooperativa bagnini di Rimini sud, Mauro Vanni (foto) – Crediamo che a livello nazionale si debba aprire un nuovo confronto sulla durata delle concessioni. La legge è stata fatta prima della pandemia: questa stagione si è chiusa con una perdita di fatturato per il turismo e per le attività balneari, e ci attende un futuro ancora incerto. Forse è il caso di prevedere un’estensione della proroga, che darebbe maggiore ossigeno agli operatori".