I cuochi preferiscono il Comune all’hotel

Cinquanta richieste per un contratto a tempo indeterminato nelle mense scolastiche. E gli albergatori non trovano personale

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Chef e cuochi sono merce rara per gli hotel. Da oltre un anno la difficoltà nel trovarne ha fatto passare notti insonni a tanti albergatori. Ma non è un problema di tutti. Il Comune, ad esempio, per le proprie mense scolastiche, ha presentato un bando sul finire dell’estate per cercare due cuochi, uno di questi per altro è riservato al personale volontario militare delle forze Armate. Subito sono arrivate decine di richieste, per essere esatti una cinquantina. E non si trattava di domande velleitarie. Gli ammessi alle prove, perché in possesso dei requisiti richiesti, sono ben 48 come riporta l’elenco pubblicato nell’albo pretorio. Questo accade mentre le strutture alberghiere faticano a trovare personale, e quando accade si scatena un’asta per accaparrarselo, come ha raccontato Silvano Turci direttore del Corallo. Al municipio è bastato ventilare un contratto per un posto pubblico e si è formata la coda. Un successo dovuto a due semplici lettere: ‘in’. Il contratto, anche se non promette stipendi da nababbo, è a tempo indeterminato e con ritmi ben diversi da quanto richiede una stagione estiva in una struttura turistica, che sia un hotel o un ristorante.

"Inutile nasconderci - precisa il presidente di Federalberghi Bruno Bianchini -. Un contratto a tempo indeterminato è appetibile, soprattutto nella pubblica amministrazione". Poi c’è un aspetto di cui tra gli albergatori si parla da tempo, ovvero le mutate priorità tra il personale dopo la pandemia. Sempre più importanza viene data al tempo libero, agli affetti e alla famiglia rispetto al denaro. Così il posto fisso in Comune con le serate e i festivi a casa, anche se con retribuzioni diverse da quelle che si potrebbero strappare in un albergo o ristorante, vengono apprezzate.

Il Comune ha posto poche e semplici criteri tra cui l’essere maggiorenne, l’avere la cittadinanza italiana, conoscere l’inglese e i programmi informatici di base oltre ad avere la patente B. Negli alberghi invece continuano i talent scout autunnali. C’è chi tenta di anticipare la corsa ad accaparrarsi chef e camerieri invitando già ora i lavoratori a fare una prova in hotel in vista della prossima stagione. "Purtroppo non abbiamo la bacchetta magica - chiude Bianchini -. Ma faremo un consiglio riservato a questa tematica e metteremo in campo idee e strumenti per cercare di agevolare l’incontro tra domanda e offerta. L’altra parte la faremo spingendo per una revisione dei contratti che incontri le nuove esigenze dei lavoratori".

Andrea Oliva