DONATELLA FILIPPI
Cronaca

I frontalieri alzano la voce:: "Siamo tanti ma spesso invisibili"

Le sfide dell’Associazione che riunisce gli italiani che lavorano sul Titano: nel mirino la doppia tassazione

Il direttivo dell’Associazione frontalieri insieme all’ambasciatore Fabrizio Colaceci

Il direttivo dell’Associazione frontalieri insieme all’ambasciatore Fabrizio Colaceci

La doppia tassazione ai pensionati, la legge 104, l’assegno unico. E ora anche la preoccupazione per le modifiche alla legge finanziaria sammarinese. Tiene gli occhi aperti su più fronti l’Associazione frontalieri Italia-San Marino, che da novembre dello scorso anno ha mosso i primi farsi per costituirsi ufficialmente appena qualche mese fa, nel marzo scorso. Attualmente raccoglie oltre un centinaio di associati. Ma conta di allargare il cerchio. "Per far sentire la nostra voce – dice il presidente, il riminese Massimo Ceccaroli – E’ un’organizzazione senza scopo di lucro, nata con l’obiettivo di tutelare e supportare sia i lavoratori frontalieri che ogni giorno varcano i confini per svolgere la propria attività professionale, sia i pensionati ex lavoratori frontalieri a San Marino. Desideriamo essere una risposta alle crescenti esigenze di una categoria di lavoratori che affronta quotidianamente problematiche legate a fiscalità, previdenza, mobilità e diritti contrattuali". Con l’aumento della complessità normativa e delle sfide burocratiche, "diventa essenziale un interlocutore dedicato che possa rappresentare gli interessi dei frontalieri presso le istituzioni locali e nazionali, collaborando con tutti coloro che possano farsi carico delle nostre problematiche". Che sono tante. A partire dalla legge 104. "Occorre – spiegano dall’Associazione – definire un accordo bilaterale con la Repubblica di San Marino per il riconoscimento, ai lavoratori frontalieri, dei permessi lavorativi per l’assistenza a familiari con disabilità o patologie. Questi permessi sono garantiti in Italia dalla legge 104 del 1992 e a San Marino dall’articolo 27 della legge 129 del 2022. Tuttavia, l’attuale quadro normativo non prevede meccanismi che consentano ai lavoratori frontalieri italiani di accedere a questi benefici nel territorio del Titano a causa delle differenze normative tra il paese di residenza e il luogo di lavoro". Sono oltre 8.000 gli italiani che lavorano sul Titano e sono 2.400 i pensionati ex frontalieri. "Praticamente un terzo degli abitanti di San Marino – dice Ceccaroli – Sul Titano portiamo le nostre competenze e ci aspettiamo di essere ascoltati. E per farlo al meglio occorre avere un’unica voce ed essere coinvolti attivamente nei processi decisionali". E ora a rendere l’estate ancora più calda c’è la riforma fiscale che non piace ai sammarinesi, ma nemmeno ai frontalieri. "Temiamo che le nuove regole sull’Igr possano ridurre significativamente il nostro potere d’acquisto, aggravando ulteriormente una situazione economica già di per sé delicata. Si vocifera che l’impatto potrebbe essere più di una mensilità".