Rimini, ladri d’acqua stangati dai carabinieri

Controlli a tappeto dei forestali, in tre sorpresi a fare prelievi da un torrente per innaffiare il giardino: in arrivo multe fino a 6mila euro

Ladri d'acqua stangati dai carabinieri

Ladri d'acqua stangati dai carabinieri

Il caldo asfissiante. I campi prosciugati. In cielo nemmeno una nuvola. Eppure c’è chi continua ad attingere acqua dai torrenti ormai ridotti a rigagnoli. Violando apertamente le varie ordinanze emesse dai Comuni per contrastare l’emergenza idrica.

I ‘furbetti’ dell’acqua non avevano però fatto i conti con i carabinieri forestali di Rimini, da alcune settimane impegnati a monitorare attentamente fiumi, laghi e corsi d’acqua della provincia. A finire nella rete dell’Arma, alla fine, sono state tre persone tutte residenti in Valmarecchia, sorprese a prelevare acqua da un affluente del fiume Savio, immagazzinandola in piccoli serbatoi e cisterne. Acqua che veniva poi utilizzata per innaffiare i loro giardini privati. Le ordinanze, già emesse dalla stragrande maggioranza dei Comuni, permettono il prelievo di acqua dalla rete idrica per usi domestici, zootecnici, artigianali, industriali solo a coloro che sono in possesso di apposita autorizzazione. Invece i permessi dei tre soggetti, rilasciati tempo fa da Arpae, erano scaduti, e da quel momento in poi non erano stati più rinnovati. Motivo che ha fatto scattare, in tutti e tre casi, una multa parecchio salata, che andrà da un minimo di 1.200 a un massimo di 6mila euro.

Le tre sanzioni elevate dai militari dell’Arma rappresentano un caso isolato. Sui trenta controlli già effettuati nell’ultimo periodo dal personale delle diverse stazioni dei forestali dislocate nel Riminese, sono state riscontrate violazioni solamente in un caso su dieci. Ma questo è solo l’inizio. I controlli proseguiranno senza sosta anche nei prossimi giorni. Controlli ‘doverosi’, come ribadiscono dal comando provinciale dei carabinieri forestali, a fronte della grave emerenza idrica che tocca da vicino anche il territorio della nostra provincia. Di recente gli agricoltori sono tornati a far sentire la loro voce, chiedendo interventi immediati per frenare la morsa della siccità: ad esempio l’utilizzo di cave dismesse come nuovi bacini per lo stoccaccio dell’acqua. Se la pioggia dovesse tardare ancora ad arrivare (e le previsioni meteo sembrano proprio confermare questa ipotesi), molte colture rischiano di subire danni pesantissimi e, in alcuni casi, irreparabili, compromettendo di fatto il raccolto. I tre residenti della Valmarecchia fermati e sanzionati nei giorni scorsi non sono i primi multati. Alla fine di giugno gli agenti della polizia locale avevano multato un cittadino di Poggio Torriana, sorpreso a riempire la piscina del suo giardino, in barbara ai divieti.