I navigator hanno perso la rotta A Rimini tanti si sono già dimessi

Erano partiti in 13, quasi tutti hanno abbandonato ben prima dello stop imposto ora dall’esecutivo. C’è chi fa il vigile e chi lavora in altri enti: "Avevamo capito da tempo che il nostro posto era a rischio"

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Addio ai ’navigator’. Il nuovo governo ha deciso di non prorogare i contratti agli operatori che, dal 2019, aiutavano chi percepiva il reddito di cittadinanza a trovare un lavoro. Ma a Rimini, come nel resto d’Italia, molti dei ’navigator’ hanno lasciato l’incarico ben prima dello stop imposto dall’esecutivo di Meloni, che ha deciso di non prorogare i loro contratti. Nella nostra provincia si era partiti con 13 ’navigator’. Quelli tuttora in servizio nei Centri per l’impiego di Rimini e Riccione si contano oggi sulle dita di una mano. Sì perché nel frattempo si sono dimessi quasi tutti, e si sono trovati un’altra occupazione. Una di loro, che chiede l’anonimato, da maggio, lavora come agente di polizia locale a Rimini. "Quando hanno iniziato a prorogare i nostri contratti di 3 mesi in 3 mesi – racconta – io e altri abbiamo intuito che prima o poi ci avrebbero lasciati a casa. Così ho fatti vari concorsi, e ho vinto quello per diventare un agente di polizia locale". Molti atri hanno fatto la sua stessa scelta. Alcuni hanno partecipato al concorso per diventare dipendenti effettivi dei Centri per l’impiego e adesso lavorano lì. Insomma, l’esperienza dei ’navigator’ si è rivelata poco felice, sia per loro stessi sia per chi cercava lavoro tramite loro.

La decisione del governo Meloni di rinunciare ai ’navigator’ " ci lascia sinceramente perplessi – commenta la vice sindaca di Rimini Chiara Bellini, che ha la delega al lavoro – Partendo dal presupposto che come amministrazione comunale non abbiamo alcuna possibilità di incidere sulla questione, dal punto di vista politico la decisione appare più come un segnale di dismissione, che va verso quello del reddito di cittadinanza". La Bellini ricorda che "il progetto dei ’navigator’ aveva una natura sperimentale, cancellarlo senza prevederne uno alternativo è un errore, soprattutto in un periodo come questo periodo in cui le disuguaglianze stanno aumentando. Ma il governo non chiarisce quale sia la sua direzione nemmeno in merito al reddito di cittadinanza". Misura che " può essere migliorata, ma che sarebbe un gravissimo sbaglio eliminare". Farlo, per la Bellini, "significherebbe aggravare la già drammatica situazione sociale in cui si trova il nostro Paese".

Manuel Spadazzi