I negozianti chiedono lo sconto sui dehor

Confcommercio: "Il Comune abbassi le tariffe per l’occupazione del suolo pubblico, altrimenti molti rinunceranno ai tavolini all’aperto"

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Tavolini esterni a caro prezzo. "Con queste tariffe di occupazione suolo pubblico molti dovranno rinunciare a spazi e dehor". Alfredo Rastelli, presidente di Confcommercio, vede grigio. In associazione nelle ultime settimane stanno arrivando lamentale da parte di associati per i bollettini della tassa pagata al Comune reltivi ai mesi scorsi.

Quest’anno non c’è stata la gratuità concessa in precedenza come aiuto per gli effetti della pandemia. La giunta precedente aveva voluto concedere ugualmente un aiuto attraverso uno sconto del 20% sulla tassa da versare. Troppo poco aveva detto Confcommercio, ed oggi arrivano i primi musi lunghi. Una preoccupazione crescente anche perché nelle prossime settimane arriverà la stagione fredda e avere dehors o comunque occupare aree esterne diventerà fondamentale per aumentare gli incassi, soprattutto oggi che il caro energia sta minando i margini delle imprese. "Il problema che ci stanno sollevando gli associati è proprio questo – riprende Rastelli –. Già in passato lo sconto limitato al 20% sul suolo pubblico occupato era giudicato troppo poco. Oggi le bollette energetiche stanno arrivando alle varie attività e sono pesantissime. I conti rischiano di non tornare. Se l’amministrazione dovesse far pagare tariffa piena per le aree pubbliche occupate, o riproporre un taglio alle tariffe del 20%, davvero tanti imprenditori potrebbero evitare di occupare spazi esterni perché la cifra è troppo alta, insostenibile".

Qualcuno ha già fatto il passo. "Prima ancora dell’inverno, negli ultimi mesi c’è stato chi ha rinunciato alle pedane esterne. Se le tariffe non cambieranno, mentre le bollette energetiche sì, visto che aumenteranno, sempre più locali faranno la medesima scelta". Serve un confronto con l’amministrazione, ribadisce Rastelli. "Chiederemo un incontro all’assessore al Bilancio Alessandro Nicolardi e alla sindaca Daniela Angelini. La stagione è alle porte".

Ristoratori e titolari dei locali chiedono risposte veloci perché devono decidere se rimanere aperti oppure no. L’autunno e l’inverno preoccupano. Alla luce delle maggiori spese e delle bollette di luce e gas, servirebbero incassi adeguati per non andare in perdita, ma durante la cattiva stagione è difficile realizzare il pienone se non in occasioni particolari.

"Molti stanno valutando se aprire solo nel weekend. Il che sarebbe una contrazione visto che in passato i giorni di chiusura in una settimana erano due o tre. E comunque il risparmio non sarebbe troppo grande perché i frigo, ad esempio, non li puoi spegnere". Si tratta pur sempre di soluzioni che presentano un costo da sostenere. Se da una parte le aperture a spot potrebbero garantire la tenuta dei bilanci delle aziende, dall’altra creerebbero grossi problemi a i bilanci famigliari dei dipendenti.

Andrea Oliva