
Loris Bianchi, fratello di Manuela, nuofa di Pierina Paganelli
Rimini, 12 marzo 2025 – Cosa c’è dietro al muro di Manuela? Oltre la barricata di silenzio alzata dalla nuora di Pierina Paganelli dopo essere stata iscritta nel registro degli indagati a piede libero per favoreggiamento nell’ambito del delitto di via del Ciclamino 31. Forse altri segreti? Forse incongruenze. Forse, verità. Della verifica delle parole rese dalla Bianchi nell’interrogatorio fiume di 13 ore si stanno occupando gli agenti della squadra mobile, diretta da Marco Masia, mentre al di fuori degli uffici della procura persino uno dei parenti più stretti di Manuela non vede l’ora di "vederci chiaro". Comincia così Loris Bianchi, che insieme alla sorella è assistito dall’avvocato Nunzia Barzan e dal consulente criminalista Davide Barzan, il quale sostiene di non sapere nulla nel merito di ciò che la sorella ha riferito al pm Daniele Paci.
"Solo quel che ho letto", garantisce Bianchi, il quale però nel frattempo non ha nascosto di avere lui stesso sospettato in passato di un coinvolgimento di Dassilva – al momento unico indagato per l’accusa dell’omicidio volontario di Pierina – nei misteri che gravitano attorno alla famiglia Paganelli. A cominciare proprio dall’incidente di Giuliano su cui anche Manuela si sarebbe soffermata in sede di interrogatorio. "Non ci sembrava verosimile che si fosse trattato di un semplice incidente stradale – spiega Loris –, ma piuttosto di un’aggressione: un’aggressione voluta. Abbiamo pensato a chi potesse avercela con Giuliano e pensato che Louis, tenendo molto a mia sorella, avesse potuto volerla difendere". Stesso discorso per i sospetti nutriti sul vicino 34enne dopo l’omicidio di Pierina, anche se "fino al terzo grado di giudizio lui non ha fatto niente", specifica Bianchi. Una facciata di garantismo che tuttavia non esclude spiragli di supposizioni riguardo al perché la sorella Manuela abbia deciso proprio adesso di tirare in ballo l’ex amante.
"Penso che prima non lo avesse mai fatto poiché essendo una donna innamorata, in quel momento non voleva infierire sui sospetti che già circolavano su Louis. Perché inizialmente riteneva impossibile un suo coinvolgimento, impossibile che Dassilva potesse uccidere sua suocera". E ora cos’è cambiato? Secondo Loris Bianchi: "Ora si potrebbero essere fortificate in lei le convinzioni per cui le accuse della procura contro Louis possano essere fondate. Ma non si tratta di un cambio di sentimento. A quanto dice Manuela il suo sentimento per Louis non è mutato, è ancora innamorata della persona che ricorda". Una cambio di prospettiva, e di versione, forse legato anche alla paura. "Ho fatto una supposizione di questo tipo, ma, ripeto, tutto senza sapere davvero che cosa abbia detto al pm Paci. Il mio pensiero è che potesse temere ripercussioni anche fisiche. Ma sicuramente aveva paura di rafforzare parlando i sospetti e le accuse su Louis".
Infine, la sera di quel maledetto 3 ottobre 2023 in cui Pierina è stata uccisa, anche Loris si trovava in via del Ciclamino, al terzo piano a casa di Manuela Bianchi insieme alla nipote per seguire in streaming l’adunanza dei Testimoni di Geova. Una circostanza, un alibi, su Bianchi fa leva per scacciare via da sé le nubi di un possibile coinvolgimento diretto nell’inchiesta. Magari da indagato. "Non lo temo – scandisce ancora Loris –. La procura crede al cento percento a quello che ho detto perchè è stato tutto verificato e riscontrato. Se dovessi essere indagato, parteciperò ad aiutare la procura in qualsiasi situazione". A collocare Bianchi in casa mentre Pierina veniva uccisa è sempre stata anche la versione della nipote, la quale non è escluso che venga presto risentita dalla procura.