"I ragazzi possono imparare il significato della cooperazione"

Il presidente di Confcooperative . Romagna sposa l’iniziativa del nostro giornale

Migration

Confcooperative Romagna è la realtà confcooperativa più importante del momento, a livello nazionale. Centosessantamila soci, 35mila occupati, per un fatturato aggregato che sfiora i 7miliardi di euro.

A novembre scorso, nell’anno della pandemia, c’è stata l’unificazione dei territori: ad oggi il sindacato d’impresa associa 640 cooperative che operano nelle province di Forlì Cesena, Ravenna e Rimini.

"Un traguardo che abbiamo voluto con forza – spiega Mauro Neri, presidente di Confcooperative Romagna – per creare un’associazione più forte e rappresentativa, per favorire lo sviluppo del territorio e dare un sostegno alle cooperative associate rispetto a un futuro che nei prossimi anni non sarà facile". Confcooperative Romagna sarà uno degli sponsor del campionato di giornalismo 2021 ‘Cronisti in classe’. "Ora che abbiamo aggregato i territori, non potevamo non sostenere anche il campionato riminese – continua Neri – Fra le attività di promozione della cooperazione è chiaro che farci conoscere anche alle nuove generazioni è importante. Il mondo delle medie è a un passo dalle superiori".

Sui banchi di scuola si sceglie il proprio futuro.

"Certo, per questo vogliamo far capire bene ai ragazzi che cosa facciamo e che modello seguiamo. Dietro a questo modello ci sono in primis le persone. E possibilità a livello lavorativo, in tutti i settori. Dal sociale all’agricolo, passando per l’industriale e l’ambientale. Sembriamo mondi molto distanti, noi e la scuola, ma non è così. Grazie a queste iniziative, come il campionato, possiamo spiegare bene ai ragazzi chi siamo, cosa facciamo. In questo periodo di pandemia anche i più piccoli sono più ‘attenti’ alla quotidianità".

Cioè?

"Insieme al mondo della scuola e alla famiglia, sono sempre più consapevoli che il mondo sta cambiando e che si deve costruire un futuro migliore. Dove la cooperazione, l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità sono fondamentali. Andare incontro a un mondo dove le persone siano al centro di un progetto di sviluppo".

Quanto è importante in questo momento informarsi e riconoscere le notizie vere da quelle false?

"Dovrebbe essere una materia di studio a scuola".

Qual è il suo ricordo delle medie?

"Quel periodo è una delle più belle esperienze della vita. Il mio ricordo è legato alla terza e alla scelta delle superiori. Volevo fare agraria a Cesena ma dovevo vivere in città, perché abitavo lontano. Mio padre mi doveva portare in convitto ma non c’era posto. Così aveva deciso di iscrivermi alle magistrali. Poi il posto si liberò e la mia strada proseguì in agraria. Da lì si formò tutto il mio futuro e l’ingresso in cooperativa".

Rita Celli