
La consulenza della procura collocherebbe i due ex amanti nel sotterraneo mentre Pierina veniva uccisa. Dassilva avrebbe detto le parole "calma" e "ragazza", mentre la Bianchi avrebbe detto "buona!".
"Calma". "Buona!". E poi: "Ragazza" o "Ragaza". Tre parole. Tre parole custodite come da uno scrigno di Pandora nella perizia fonometrica depositata ieri alle 13 dalla procura di Rimini in opposizione alla scarcerazione di Louis Dassilva, insieme ad altri 23 atti d’indagine ritenuti di grande rilevanza. Tre parole, pronunciate tra le 22.12.11 e le 22.13.45 appena prima, durante e subito dopo la feroce aggressione omicidiaria nei confronti di Pierina Paganelli. Tre parole che la perizia di parte compiuta dal tecnico forense Marco Perino, incaricato dal pm Daniele Paci, avrebbe anche attribuito a due persone precise. Louis Dassilva e Manuela Bianchi: sono questi i nomi, i volti, a cui la perizia riconduce le parole, pur chiarendo come la consulenza sia stata svolta a fronte di specificati limiti tecnici, tra cui la distanza di circa 60 metri a cui si trovava la telecamera nel box auto che ha catturato l’audio dell’omicidio rispetto alla porta tagliafuoco del civico 31: dove Pierina è stata uccisa con le 29 coltellate inferte il 3 ottobre ’23.
I risultati del documento depositato dalla procura all’attenzione del gip sono perciò di quelli da prendere con i guanti, ma che comunque con le dovute cautele del caso isolano e mettono nero su bianco una sequenza di suoni, a cominciare proprio dalla parola: "Calma". Un termine pronunciato alle 22.12.11 da una voce maschile, con timbro basso e profondo. Compatibile, stando al perito, con la voce di Louis Dassilva, per ora unico indagato per omicidio volontario pluriaggravato. Pochi secondi dopo la telecamera registra poi il suono compatibile con quello della basculante del garage di Pierina e alle 22.13.31 una donna esclamerebbe una frase non comprensibile anche se riconducibile proprio alla stessa Paganelli. Tra le 22.13.33 e le 22.13.40: l’aggressione. Cinque urla di cui un paio all’esterno della porta tagliafuoco e le restanti probabilmente al di là. E poi, appena un secondo dopo, alle 22.13.41, un’altra voce femminile. Quel "buona!" detto con un tono perentorio e un timbro che il perito della procura ritiene riconducibile presumibilmente alla voce di Manuela Bianchi. A cui segue al termine dell’aggressione, alle 22.13.43, un’altra frase di cui è stato possibile al perito isolare solo una parola: "Ragazza" o "ragaza", distinzione specificata proprio in seguito all’osservazione di un presunto difetto di pronuncia che, oltre al timbro della voce, anche in questo caso porta il consulente di parte ad attribuire la parola a Louis Dassilva. In ogni campione audio analizzato invece sempre la perizia conclude come non ci siano compatibilità con le voci della figlia di Manuela Bianchi e Giuliano Saponi, con quella di Valeria Bartolucci e quella di Loris Bianchi, fratello di Manuela.
Una perizia a cui sempre ieri ha fatto il paio comunque la controparte degli avvocati di Louis Dassilva, Riario Fabbri ed Andrea Guidi. I quali relativamente alle conclusioni raggiunte dal consulente di parte della procura hanno scandito: "La nostra consulenza dice ben altro. Non si sentono rumori ascrivibili a voci umane dalla telecamera in oggetto. Men che meno voci maschili o femminili. Ancora meno parole udibili. Questo dice il nostro consulente, argomentando su base scientifica la sua perizia". Mentre relativamente a un’ipotesi di un ulteriore incidente probatorio per appianare le divergenti conclusioni sul dispositivo, sempre i legali di Dassilva chiosano: "Noi riteniamo che al momento si debba dare una risposta alla istanza di revoca della misura di custodia cautelare. Incidenti probatori per quale motivo? Vi è una persona in carcere. Si dia corso all’analisi del quadro indiziario, per verificare se vi siano o meno ancora gravi indizi ed esigenze cautelari". "Prendiamo atto che la voce del killer sia compatibile con quella di Dassilva ed è escluso che sia Loris Bianchi – ha commentato invece l’indiscrezione Davide Barzan, consulente di Manuela Bianchi, che è indagata per favoreggiamento –. Per quel che riguarda la voce femminile invece a nostro avviso c’è una difficile distinguibilità a causa della sovrapposizione dei rumori. A nostro parere potrebbe essere sempre la voce di Pierina, distorta dall’agonia. E ribadiamo che all’orario indicato dalla perizia, la signora Bianchi stava utilizzando il telefono per cercare borse di lusso e, poco dopo, inviava un messaggio WhatsApp allo stesso Dassilva".