I sindacati fanno sul serio "Sciopero il 14 novembre"

Le sigle di San Marino hanno dato via libera all’astensione dal lavoro proprio nei giorni in cui in Consiglio verrà approvata la riforma pensionistica

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"Nella settimana che inizierà il 14 novembre, in concomitanza con la sessione del Consiglio che approverà la riforma pensionistica". Ora c’è anche una data, o quasi. È unanime il sì dell’Attivo dei delegati sindacali allo sciopero generale per chiedere modifiche alla riforma delle pensioni, il rinnovo di tutti i contratti scaduti e un piano di sostegno contro il caro bollette.

Davanti a una platea gremitissima i tre segretari generali, Enzo Merlini della Csdl, Gianluca Montanari della Cdls e Francesca Busignani dell’Usl hanno fatto il punto sulle riforme in discussione in Consiglio, sul rinnovo dei contratti scaduti e delineato la strategia sindacale in vista della prossima seduta del Consiglio grande e generale di metà novembre. In primo piano il nodo pensioni. "Oggi verrà inviato – spiegano dai sindacati – al Congresso di Stato e a tutti i gruppi consigliari un documento che elenca i punti critici del progetto di riforma approdata in seconda lettura. Tre su tutti: il prelievo forzoso dal fondo di riserva, senza prevedere un accordo tra le parti; l’oneroso piano di disincentivi per le pensioni anticipate che colpisce soprattutto le donne; il rinvio della riforma del secondo pilastro complementare (Fondiss)". L’altra riforma, quella del mercato del lavoro, registra invece uno sviluppo positivo. "I punti più controversi – dicono – dal lavoro interinale ai distacchi, vengono sostituiti da articoli programmatici che rimandano ad una decretazione successiva, dando così spazio al confronto tra le parti".

Contratti scaduti fermi al palo ed esponenziale rincaro delle bollette sono per i tre segretari generali un "binomio preoccupante che provoca l’erosione dei salari e delle pensioni. Solo per i settori dell’industria-artigianato e assicurazioni si sono firmati i rinnovi, mentre per il resto del mondo del lavoro sammarinese è tutto fermo. Una paralisi contrattuale che va superata al più presto". Stigmatizzata anche la decisione del Governo di procedere, anche in questo caso senza alcun confronto con le parti sociali, all’aumento di oltre il 100% delle bollette di luce e gas. Da qui l’appello l’appello ai lavoratori e ai pensionati, esteso ai cittadini, a partecipare allo sciopero generale e a manifestare in Piazza della Libertà.