Le ultime precipitazioni temporalesche sono state – è il caso di dirlo – la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. In questo caso via Lamarmora e anche via Casale, a Villa Verucchio. Nel centro del paese sembrava di stare in una piscina a cielo aperto: acqua a volontà e una strada già dissestata diventata un colabrodo, tra lo stupore dei residenti che in realtà queste scene le hanno già vissute. La situazione delle fogne e dell’acqua che non viene recepita è diventata oggetto di una interpellanza in consiglio comunale. L’assessore ai Lavori pubblici Luigi Dolci prima fa notare la situazione eccezionale che si è verificata (temporali classificati emergenza arancione dalla Protezione Civile, che hanno causato ulteriori movimenti e ampie zone con avvallamenti e dossi). Poi le causa,in buona parte imputabili "a una vecchia fognatura mista in via Lamarmora, posta a lato della nuova. La pressione indotta sulla vecchia tubatura ha provocato la fuoriuscita dai tombini e dai giunti di notevoli quantitativi d’acqua che hanno compresso o allentato il sottofondo stradale".
Questa ed altre emergenze sono state al centro di un confronto con Hera il 5 agosto. La strategia adottata dal Comune è di rimuovere la vecchia fognatura previa la realizzazione di una vasca di laminazione che possa accogliere gran parte dell’acqua piovana proveniente dalla zona Montironi (convento dei frati) per evitare che confluisca tutta nella nuova fognatura mandando in crisi tutti il sistema fognario della zona. L’idea è di realizzare la vasca nell’area verde del "parco delle Selve".
Il percorso non sarà veloce e il Comune non potrà contare su Hera (che non si occupa di acque bianche) sta cercando altri enti pubblici tra cui Amir per un contributo. Nel frattempo, per rendere più sicura la strada si procederà col semplice rifacimento del tappetino (con l’aiuto di Hera?) per non spendere troppi soldi in un’opera che poi dovrà essere rifatta. Applaude Piero Canarini, capogruppo di "Verucchio che vorremmo", che ha posto il problema di strade a acqua. "Apprezzo il dialogo che si è creato – dice – è necessario un piano antialluvione e la creazione di vasche di laminazione, per trovare una soluzione all’acqua che scende dalla collina. I terreni ci sono".
m.c.