"I vaccini sono l’arma per tornare a vivere"

Dosi somministrate e calo dei contagi: ecco cosa ha spinto i nostri vicini ad allentare la presa

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"Non è un tana libera tutti". Non si stanca di ripeterlo il ministro sammarinese Teodoro Lonfernini. Perché, nonostante l’abolizione del coprifuoco e le riaperture, sul Titano l’attenzione resta alta. Ma è chiaro che San Marino da qualche giorno è tornata a respirare il profumo della libertà. La piccola Repubblica sta vincendo la guerra al Covid.

Vaccinazione di massa e calo dei contagi. Segretario Lonfernini, il segreto sta tutto qui? "Abbiamo messo in atto un percorso graduale. L’8 aprile scorso, alla scadenza del decreto che prevedeva misure decisamente restrittive, abbiamo iniziato a monitorare con attenzione contagi e vaccinazioni. E abbiamo messo nero su bianco un decreto che potesse far ripartire gradualmente il Paese. Quindi, prevedendo allentamenti settimanali. Nel frattempo l’attività vaccinale ha iniziato a farsi sentire".

Oltre il 50% di sammarinesi vaccinato in poco meno di due mesi. Una corsa contro il tempo?

"La limitatezza del nostro territorio e di popolazione ci ha agevolato e ci ha fatto passare dal Paese in cui non c’era neanche un vaccino a quello che ha il più alto numero di vaccinati nel mondo. E’ stata una corsa. Ne avevamo necessità non solo dal punto di vista sanitario, ma anche economico. Noi, ricordo, non abbiamo avuto e non abbiamo aiuti di carattere internazionale di nessun tipo".

In Italia la questione coprifuoco continua a fare discutere. Perché avete deciso di abolirlo?

"Nel momento in cui abbiamo allentato tutta una serie di misure restrittive, abbiamo ritenuto fosse naturale far decadere anche quello che maggiormente incide sulla libertà delle persone. Non avrebbe avuto senso mantenere il coprifuoco".

Un atto di coraggio?

"Non è stato coraggio, ma la consapevolezza di quello che stavamo studiando da settimane. La comunità medico-scientifica stava evidenziando che l’attività vaccinale avrebbe dato dei benefici. A piccoli passi abbiamo maturato la consapevolezza che in maniera graduale si sarebbe potuto gestire meglio il rischio. Fino a non avere più alcune restrizioni".

Tutti liberi?

"No. Ripartiamo con grande attenzione. Attenzione che rimane altissima sia dal punto di vista interno, che in relazione con i territori vicini. È una battaglia che dobbiamo fare tutti insieme perché ci coinvolge tutti. Acceleriamo per quel che riguarda la nostra attività interna perché abbiamo necessità di sopravvivenza, ma con grande rispetto di tutti i territori a noi vicini".

E continuate a fare appelli ai sammarinesi perché si vaccinino, è così?

"Sappiamo che ci sarà un 10-15% di persone che non si vaccinerà. Lo accettiamo, ma ribadiamo che farlo è un atto di buonsenso. Gli effetti sono sotto i nostri occhi".