
Scordatevi le vongole per qualche tempo. La flotta delle vongolare del comparto riminese, che va dal porto di Cesenatico a quello di Cattolica, formata da 36 pescherecci, resterà ferma nei porti fino al 18 giugno. Motivo? "Si è scelto di anticipare il fermo pesca biologico – spiegano gli associati del Consorzio vongolari presieduto da Michele Castelluccia - che viene effettuato tutti gli anni per favorire il ripopolamento per un periodo di due mesi, uno estivo e uno invernale". Un ‘anticipo’ che è già scattato la settimana scorsa, il 18 maggio, mentre il primo stop volontario del 2023 era previsto a partire invece dal primo giugno, per l’intero mese. Insomma, una boccata d’ossigeno anche per le vongole. "Ci si ferma, su scelta volontaria di tutti i soci per consentire la riproduzione dei molluschi – aggiungono gli addetti ai lavori – e poi le condizioni di trasparenza delle acque marine in questi giorni, dopo l’alluvione dell’altro martedì, non sono certo ottimali". "Per noi continuano i disagi pesanti – dice Castelluccia –, dopo un inverno pessimo, con poco pescato e solo 2-3 uscite a settimana, arriva questo stop anticipato, deciso perché il mare è ancora malconcio, e l’acqua continua a ‘venire giù’. Non solo il nord della Romagna è nei guai, anche noi. Vedremo tra qualche settimana se riprendere o fermarci ancora". Spariscono per quattro settimane le vongole ‘riminesi’ dalle tavole di ristoranti e famiglie, ma si potranno comunque gustare vongole pescate in altri compartimenti marittimi, come quelli confinanti della Romagna del nord (dove agisce il Consorzio di gestione molluschi di Ravenna) o del Pesarese. Un fermo biologico che tocca direttamente le 36 vongolare (su ciascuna sono impegnati in media due pescatori) e l’intera filiera ad esse collegata, che muove una fetta importante annualmente del mercato ittico provinciale. Quanto al secondo mese di fermo biologico, solitamente viene osservato a ottobre, comunque in autunno.
L’anno scorso era arrivato l’attesov via libera dell’Unione europea alla deroga sulle dimensioni minime delle vongole pescabili, da 25 millimetri in gran parte dei mari dell’Europa a 22 millimetri, misura oltre la quale le vongole adriatiche non salgono, per le peculiari caratteristiche, attestate da numerosi studi scientifici. Il provvedimento – già in vigore nei due trienni precedente, dal 2017 - avrà durata di tre anni, con scadenza al 31 dicembre 2025. I parlamentari spagnoli dell’Ue si sono ancora una volta opposti alla deroga, ritenendo una forma di concorrenza indebita la pesca di molluschi sottomisura.
Mario Gradara