
Il caldo accende i fornelli dell’entroterra
"Mi spiace, per domani siamo tutti pieni". E’ un tormentone quello che ci si sente ripetere quando si cerca di prenotare un tavolo per oggi nei ristoranti dell’entroterra. "In questo periodo si lavora tanto", dice Mauro Bizzocchi che assieme al fratello Giovanni gestisce i Malardot tra Torriana e Montebello. In cucina a fare la sfoglia c’è mamma Flora, un’istituzione. "Soprattutto nei weekend la richiesta è continua – riprende Mauro -. Non siamo distanti dalla costa e tanti vengono in vallata. Lavoriamo molto anche a pranzo nel corso della settimana. Con questo caldo ancora di più. Ben venga, perché quando arriva l’inverno è lunga", sorride Mauro.
Le temperature estive riempiono i locali al mare, ma sta accadendo la satessa cosa in collina e in alta Valmarecchia. Confesercenti mostra numeri da record: "Nelle zone collinari i ristoranti hanno segnato un +11.4% negli ultimi dieci anni". Chi temeva l’abbandono delle vallate dopo il Covid dovrà ricredersi, almeno a tavola. "E’ accaduto il contrario – racconta Monica De Marchi, titolare della Spiga D’oro a Ponte Santa Maria Maddalena -. Dopo il Covid c’è stata una gran richiesta e si lavora di più. La gente ha voglia di visitare. La situazione è ripartita meglio del prima". Ovviamente anche alla Spiga d’oro trovare un posto libero nei fine settimana è un’impresa. "Le fiere e le sagre aiutano molto. Con la fiera di Sant’Agata Feltria abbiamo sempre il pieno. Anche alla sera molti si fermano perché tanto c’è la coda di auto di ritorno, così cenano e poi ripartono".
Per Fabrizio Vagnini, presidente di Confesercenti, i ristoranti in vallata stanno diventano dei baluardi per evitare lo spopolamento. Per questo "stiamo lavorando affinché gli aiuti a livello locale e nazionale siano dati in fase di partenza alle attività che aprono, sia nel tempo al fine che possano resistere, sia le nuove aperture che quelle già esistenti". Intanto le sale si riempiono e per prenotare è meglio chiamare con giorni di anticipo.
Andrea Oliva